"Per noi è una sofferenza che si rinnova tutti i giorni. Il fatto che Genovese non fosse in aula un po' ci ha deluso, speravamo almeno di poterlo guardare negli occhi. Comunque siamo sereni e crediamo nella giustizia". Sono le parole delle madri di Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, le due 16enni investite ed uccise nel dicembre scorso in corso Francia a Roma dall'auto guidata da Pietro Genovese, al termine della prima udienza del processo che si svolge con rito abbreviato davanti al gup Gaspare Sturzo.

L'imputato, figlio del celebre regista e scrittore, è accusato dalla Procura di omicidio stradale plurimo.

Il giudice ha respinto la richiesta dei legali del ragazzo di accedere al rito abbreviato condizionato all’audizione di un testimone, e nello specifico il conducente della Smart che la notte del 22 dicembre frenò per far passare le due ragazze poi travolte dal suv guidato dal Genovese.

Si procederà, dunque, con il rito abbreviato ordinario e con la prossima udienza il 28 settembre.

"Nessuna sentenza potrà lenire questa tragedia, siamo qui non per spirito di vendetta ma per avere giustizia", ha aggiunto l'avvocato Giulia Bongiorno legale del padre di Gaia.

All'esterno del tribunale erano presenti amiche e amici delle due minorenni che hanno esposto uno striscione con la scritta: "Siamo con voi".

(Unioneonline/v.l.)
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