"Se avessimo potuto analizzare la circolazione del coronavirus al 20 gennaio a Vo' avremmo detto che si trattava di un virus irrilevante. Questo fa capire come le affermazioni fatte ora, in un momento in cui c'è una bassa circolazione virale, non rappresentano la reale pericolosità di questo virus. E significa anche che i casi che ci sono in Italia, anche se pochi, non vanno sotto valutati".

A parlare è l'ordinario di microbiologia di Padova Andrea Crisanti, e la sua è una tirata d'orecchie ad Alberto Zangrillo, che domenica scorsa ha detto che il virus "clinicamente non esiste più, è irrilevante".

"Il rischio zero non esiste - ammonisce Crisanti -. Questo virus, per motivi che non sappiamo, si diffonde senza farsi notare nella popolazione tra gli asintomatici, poi quando raggiunge una certa massa di contagi, le persone cominciano ad ammalarsi in modo grave e con conseguenze devastanti. Il fatto che ora ci sia poca trasmissione non vuol dire che non ci sia pericolo.".

Crisanti ha anche detto che il virus è entrato a Vo' Euganeo "intorno alla prima o seconda settimana di gennaio". E' quanto emerge dall'analisi dei test sierologici condotta sulla popolazione del paese.

(Unioneonline/L)
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