Non ce l'ha fatta Guglielmo Mollicone, il padre di Serena, la giovane di Arce uccisa nel 2001.

Colpito da un infarto il 26 novembre scorso, da allora era ricoverato in una struttura di lunga degenza. E' morto oggi a Veroli, in provincia di Frosinone.

Da anni lottava per scoprire la verità sulla morte della figlia, all'epoca appena 18enne. La giovane fu trovata cadavere con mani e piedi legati in un bosco nel Frusinate.

Secondo una perizia dei carabinieri del Ris di Roma, che insieme ai carabinieri del comando provinciale di Frosinone indagano sul delitto irrisolto, sarebbe stata uccisa in caserma ad Arce dove era andata per denunciare lo spaccio di droga in paese. Qui sarebbe stata brutalmente aggredita, picchiata, ridotta in fin di vita e poi abbandonata in un boschetto ancora agonizzante.

"Finisce la vita di Guglielmo ma non la sua istanza di giustizia", ha commentato Dario De Santis, legale di Mollicone.

Per il delitto è stato chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone: il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e il maresciallo Vincenzo Quatrale, che sono accusati di concorso nell'omicidio. Quatrale, inoltre, è accusato di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Infine l'appuntato Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento. L'udienza preliminare si è aperta il 13 novembre 2019 ed è subito stata rinviata al 15 gennaio di quest'anno. La decisione sui rinvii a giudizio non è però ancora arrivata.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata