Da Cagliari a Roma e Firenze, da Milano a Bologna, da Genova a Napoli insegnanti, studenti, genitori ed educatori sono scesi in piazza per chiedere l'"apertura delle scuole in presenza e in continuità da settembre" e dire no alla didattica a distanza.

"L'istruzione è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione italiana, la scuola deve riaprire in sicurezza dando priorità alla didattica in presenza - sottolinea il comitato 'Priorità alla scuola', che ha organizzato le proteste -. A settembre, a ben sei mesi dalla chiusura, non si potrà più parlare di emergenza. La 'didattica a distanza' è la didattica dell'emergenza, non è possibile proporla come soluzione per il nuovo anno scolastico 20/21".

A CAGLIARI - A Cagliari la protesta si è tenuta al Bastione di Saint Remy.

"I bambini - spiega al megafono Silvia Angioni, associazione Nonunadimeno e madre di due figli - devono tornare a scuola per ritrovare socialità, autonomia e identità". Il sistema è bocciato anche da molti insegnanti: "Chi andava bene - spiega Sandro Durzu, docente di sostegno - forse continua ad andare bene. Ma chi è in difficoltà rischia di perdersi".

Alla manifestazione anche lo psicoterapeuta Luca Pisano, promotore di una petizione online che ha raccolto già 21mila adesioni. "Il Governo - ha spiegato - ora deve investire in nuovi spazi e nuovi docenti. Ci propongono una didattica a distanza a metà: ma chi resta a casa cosa fa?".

Contrario anche Marco Pitzalis, docente universitario, autori di studi sull'utilizzo delle nuove tecnologie sulla didattica: "Questo sistema rischia di cronicizzare crisi e diseguaglianze - ha detto - chi può si rivolgerà al mercato privato. E le distanze tra gli studenti aumenteranno. E poi facciamoci una domanda: perché gli strumenti per la didattica a distanza sono tutti gratis? Nulla è gratis".

LE REAZIONI - "Condivido la necessità di quanti chiedono di tornare tra i banchi a settembre - ha scritto su Twitter il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina -. È una priorità per il governo. Come già detto più volte siamo al lavoro insieme al Cts per la ripresa delle lezioni in presenza e in sicurezza a settembre".

"Sono contento che la prima manifestazione civile e politica dopo la fine del lockdown sia per dare 'Priorità alla Scuola'", le parole su Facebook del sottosegretario all'Istruzione Peppe De Cristofaro.

"Una manifestazione - prosegue - che vede insieme studenti, famiglie e docenti oggi pomeriggio in decine di piazze italiane, anche se giustamente distanziati e protetti, e che spero apra quel dibattito pubblico in Italia necessario per ridare centralità all'istruzione e alla formazione delle giovani generazioni nel sistema Paese. Bene chiedere più investimenti, più spazi e più docenti. Perché tornare semplicemente alla normalità già non bastava prima dell'emergenza sanitaria".

(Unioneonline/D)
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