"Dieci giorni fa qui non c'era nulla, ora c'è la più grande terapia intensiva d'Italia". Parla di un "risultato inimmaginabile" Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano, riferendosi alla costruzione in tempi record di "un vero e proprio ospedale" nella Fiera di Milano, inaugurato questa mattina nel capoluogo lombardo.

"Questo sarà il simbolo della battaglia vinta sul Coronavirus - ha spiegato il governatore Fontana - sarà il simbolo della ripresa della regione. A una condizione: non abbiamo vinto ancora niente. Mi raccomando: non diffondiamo troppo entusiasmo perché non abbiamo vinto niente. Bisogna ancora rimanere a casa e rispettare le regole, solo così potremo vincere definitivamente la nostra battaglia".

Nella fase iniziale, ossia tra domenica e lunedì, "si parte con 24 posti", ha spiegato ancora Belleri, e quando sarà completato il "primo blocco, si arriva poi a 53 posti". La seconda e terza fase porteranno ad avere altri 104 e 48 letti di terapia intensiva, per un totale di circa 200 posti.

"Le decisioni su quali pazienti andranno in questa struttura - il chiarimento - verranno prese dal coordinamento regionale". In una fase iniziale "la struttura prenderà i pazienti che non trovano letti in altre strutture", ma poi successivamente potrebbero essere anche trasferiti pazienti di altri ospedali.

Nel nuovo centro lavoreranno circa 900 persone in tutto tra medici, infermieri e personale.

"Avevamo fatto una promessa e l'abbiamo mantenuta", il messaggio fatto pervenire da Guido Bertolaso. "Non abbiamo realizzato un ospedale da campo, come purtroppo a volte in emergenza ci siamo trovati costretti a fare in passato. Non abbiamo realizzato un lazzaretto, lo abbiamo detto fin dall'inizio. Qui in Fiera abbiamo creato un vero e proprio ospedale specialistico. Un ospedale ideato e costruito nel rispetto del paziente e di tutti gli operatori sanitari e non che li assistono. Perché è proprio la figura del paziente al centro di quest'opera. Chi entra qui avrà ambiente, struttura, attrezzature e assistenza ottimale per le proprie esigenze di salute".

"L'ospedale Fiera resterà in futuro anche per gestire nuove eventuali ondate di coronavirus", ha poi spiegato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. "Qualcuno dice che a ottobre, dopo l'estate, dovrebbe esserci una seconda ondatata e quindi con l'ospedale in Fiera ci faremo trovare molto pronti: ciò che abbiamo realizzato oggi è chiaramente al servizio, sperando che tutto questo non avvenga".

(Unioneonline/v.l.)
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