In Italia letalità al 5,8%. Chi fuma ha il doppio delle possibilità di finire intubato
"Scontiamo un'età media alta e un'alta percentuale di persone con più patologie". L'allarme per i fumatoriLa letalità del Covid-19 in Italia, ovvero il numero dei morti sul totale dei malati, è al momento è del 5,8%.
Lo afferma il Report dell'Istituto superiore di sanità sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi al coronavirus in Italia.
L'età media delle vittime è 80 anni, più alta di circa 15 anni rispetto ai positivi, le donne sono il 28,4%. Negli uomini la letalità risulta più alta, il 7,2%, mentre nelle donne è del 4,1%.
"Ma se stratificata per fasce di età, la letalità non è più alta di quella di altri paesi - sottolinea Graziano Onder, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, dismetaboliche e dell'invecchiamento -. Scontiamo un'età media molto alta e una percentuale significativa della popolazione che ha più patologie, un fattore che aumenta il rischio di morte. Non a caso il numero medio di patologie osservate nei deceduti è di 2,7''.
Stesso concetto espresso anche dall'epidemiologo dell'Iss Paolo D'Ancona: "L'alta letalità è dovuta all'età e non all'assistenza sanitaria".
I FUMATORI - Chi fuma ha il doppio delle probabilità di finire in terapia intensiva rispetto ai non fumatori. "Un terzo dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all'atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori e per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio", sottolineano gli esperti dell'Iss, che ribadiscono - "soprattutto in questo momento" - l'importanza di smettere di fumare.
(Unioneonline/L)