La solidarietà a Liliana Segre, la senatrice a vita deportata ad Auschwitz e sopravvissuta, da pochi giorni sotto scorta per via degli insulti e le minacce che riceve quotidianamente sul Web, arriva da Nord a Sud.

Mentre (dopo Baunei) decine di municipi sardi si sono attivati per conferirle la cittadinanza onoraria, ieri sera decine di persone hanno partecipato a Milano, davanti al Memoriale della Shoah, al presidio "Liliana non odia".

"Non grideremo al lupo, se il lupo non ci fosse", le parole dei manifestanti che si sono affollati al binario 21 della Stazione Centrale di Milano, da dove partirono gli ebrei verso i campi di sterminio.

Il presidio (Ansa)
Il presidio (Ansa)
Il presidio (Ansa)

Al presidio hanno aderito numerose associazioni antifasciste e partiti politici: in tanti hanno usato l'immagine del giglio, un fiore bianco simbolo di purezza ma anche di fierezza e orgoglio, dal quale deriva proprio il nome Liliana.

Erano presenti anche i figli della senatrice, Federica, Luciano e Alberto. Dopo i saluti istituzionali del vicesindaco Anna Scavuzzo e il canto di "Bella Ciao", i messaggi di pace e solidarietà.

Intanto da New York il segretario del Pd Nicola Zingaretti elogia la sua "grandissima personalità, che si presenta benissimo per un ruolo" come quello del presidente della Repubblica: "È un faro e un punto di riferimento della democrazia del nostro Paese - ha aggiunto -. Se non fossi stato qui oggi, probabilmente sarei stato a Milano".

(Unioneonline/D)
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