Insulti, minacce e botte sono andati avanti per mesi. Una storia d'amore che per una 14enne di un piccolo paese dell'hinterland catanese si è trasformata in un vero e proprio incubo.

A salvarla sono stati i carabinieri che hanno fatto scattare le manette ai polsi del fidanzato 24enne, accusato di maltrattamenti.

A fare scattare le indagini è stata la denuncia della sua giovane vittima e della madre di lei.

Così per gli investigatori dell'Arma hanno scoperto l'inferno vissuto dalla ragazzina: una relazione segnata da violenze quotidiane e da una prima gravidanza, che la 14enne, senza confidarsi con la madre, decide di interrompere, forse per paura.

Chiede aiuto ai medici e abortisce, ma dopo l'intervento arrivano le botte: il 24enne, che avrebbe voluto diventare padre, non accetta la sua decisione: a questo punto che la ragazzina decide di lasciarlo.

Lui insiste, vuole che ritornino assieme, la convince e la storia, dopo una prima interruzione, riprende: tornano le botte e le minacce e arriva una nuova gravidanza.

La ragazza, che nel frattempo ha compiuto 15 anni, stavolta, però, decide di non ricorrere di nuovo all'aborto né ha voglia di sopportare altri calci e schiaffi.

Si confida con la madre e lascia il fidanzato.

Una decisione che il 24enne non accetta: minacce telefoniche, appostamenti fuori casa e persino le fiamme appiccate al portone di casa.

Poi un giorno, mentre stanno per rientrare a casa, vengono intercettate dal 24enne, che le insegue in auto e le sperona.

Un inseguimento bloccato dai carabinieri, avvertiti dalle due donne, che hanno fermato il giovane.

Il 24nne si trova ora nel carcere Piazza Lanza della città siciliana.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata