Non volevano sposare i cugini, che il padre aveva scelto come loro sposi. E per questo due ragazze di etnia rom venivano picchiate e segregate nel campo di Pisa.

Nei confronti del genitore la polizia ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Le indagini hanno accertato le violenze e le lesioni che erano iniziate quando una delle due giovani era minorenne, mentre l'altra ha da poco compiuto 18 anni. Calci, pugni, pratiche umilianti come il taglio dei capelli, ma anche segregazione nella roulotte dove venivano tenute a pane e acqua. Tutto questo non per punirle dopo piccole mancanze ma per impedire loro di frequentare i rispettivi fidanzati.

Non erano quelli che il padre aveva scelto come futuri mariti. Dovevano sposare due loro cugini. Le famiglie avevano già avviato le trattative per i matrimoni ed erano anche stati pagati gli anticipi in denaro.

Il piano ora è svanito in seguito all'arresto del genitore accusato di sequestro di persona, maltrattamenti, calunnia e costrizione e induzione al matrimonio, reato, quest’ultimo, introdotto dal cosiddetto Codice Rosso e che costituisce il primo caso in Italia di esecuzione di una custodia cautelare in carcere.

(Unioneonline/s.s.)
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