Silenzio, ricordo e commozione, ad Amatrice, tre anni dopo il terribile sisma che ha praticamente raso al suolo la città segnando indelebilmente le esistenze dei suoi cittadini e non solo.

Una ferita che ancora sanguina nel piccolo comune del centro Italia dove, alle 3,36 del mattino, i rintocchi ripetuti delle campane hanno spezzato il silenzio di fronte a quel resta della chiesa di Sant'Agostino.

Oltre seicento fiaccole hanno bucato la notte ricordando la tragedia, con gli abitanti che si sono stretti in un'occasione di profondo raccoglimento nel ricordo delle 239 vittime del sisma.

Le celebrazioni sono iniziate all'1.30, con la veglia al palazzetto dello Sport celebrata dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili. I 400 posti a sedere sistemati davanti all'altare erano riservati ai parenti e ai familiari delle vittime, gli altri 450 posti sulle tribune agli altri cittadini.

Assente la politica, con l'ex sindaco e oggi consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Sergio Pirozzi, unico amministratore presente.

Al termine della veglia di preghiera e alla presenza del vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, la folla ha impugnato le fiaccole e per la prima volta ha sfilato, in assoluto silenzio, lungo corso Umberto camminando dentro la "zona rossa".

La luce delle candele ha illuminato gli scheletri ancora in piedi dei palazzi, i cumoli di macerie ancora visibili. Poi, alla chiesa di Sant'Agostino, scanditi dai rintocchi della campana sono stati letti, uno ad uno, i nomi delle vittime.

Lacrime, strette di mano, abbracci, singhiozzi soffocati in un dignitoso e doloroso omaggio.

In tanti hanno lasciato i lumini accanto ai cumuli di macerie, di fronte alla propria casa che oggi non c'è più.

RICOSTRUZIONE CHE NON C'E' - ''I centri storici del Centro Italia colpiti dal terremoto dello scorso 24 agosto 2016 sono ancora totalmente a terra", la denuncia del critico d'arte Vittorio Sgarbi, cui hanno fatto eco molte altre voci di cittadini e amministratori.

"Nessun passo in avanti è stato fatto rispetto alla ricostruzione", ha quindi aggiunto. "E la questione grave è che nessun governo passato, tantomeno quello che si annuncia, indica che la priorità in Italia sia la ricostruzione dei paesi terremotati. A prescindere dal colore politico''.

(Unioneonline/v.l.)
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