L'arresto di Marco Carta "non può ritenersi legittimo" a causa della "carenza di gravità indiziaria".

Questa la motivazione con cui il primo giugno scorso il giudice di Milano Stefano Caramellino ha deciso di non convalidare il provvedimento a carico del cantante cagliaritano, fermato assieme a un'amica alla Rinascente di piazza Duomo con l'accusa di aver cercato di rubare sei costosissime magliette (valore totale 1.200 euro).

Il contenuto dell'ordinanza del tribunale è stato diffuso oggi.

"NESSUNA PROVA" - Nel documento viene ricostruito, tra l'altro, il presunto furto, ma secondo il magistrato, "allo stato" non ci sarebbe alcuna prova schiacciante nei confronti dell'artista.

La ricostruzione dei fatti fornita dall'imputato, dice infatti il giudice, "non è scalfita da alcun elemento probatorio contrario".

Inoltre, viene aggiunto, coloro che hanno provveduto all'arresto "non hanno visto alcunché dell'azione asseritamente furtiva".

LE PLACCHE ANTITACCHEGGIO - "Non è possibile - si legge ancora nell'ordinanza del giudice che ha celebrato la direttissima - ritenere che la rottura delle placche antitaccheggio sia avvenuta in un tempo successivo al primo inserimento dei vestiti nella borsa dell'imputata" che è avvenuta nello spazio dei camerini.

Per il giudice, inoltre, il cantante "non deteneva all'uscita dell'esercizio commerciale la borsa contenente i vestiti sottratti: lo si ritiene sulla base delle indicazioni del verbale d'arresto secondo cui 'la donna risultava avere riposto le maglie appena sottratte ed il cacciavite utilizzato per rimuovere le placche antitaccheggio nella propria borsa personale'".

La flagranza - viene precisato - scatta sulla base di una diretta percezione, non per informazioni sommarie rese da terzi, in questo senso "nessuna circostanza descritta nel verbale d'arresto costituiva sufficiente sintomo, percettibile agli operanti, del concorso dell'imputato

nell'azione autonomamente posta in essere dall'imputata, che si trovava semplicemente in sua compagnia".

Di qui, dunque, la decisione di disporre il rilascio di Carta, che dovrà comunque presentarsi a processo il prossimo 20 settembre assieme alla donna fermata con lui, l'infermiera cagliaritana Fabiana Muscas.

IL "GRAZIE" IRONICO - Nel frattempo Marco, che più volte si è dichiarato innocente rimandando ogni accusa al mittente, si gode le vacanze, assieme agli amici e al compagno Sirio.

Prima in Grecia ora, come suggeriscono i tag delle ultimo foto postate su Instagram, sul lago di Garda.

Ma nonostante la vacanza, il vincitore di Sanremo 2009 non rinuncia, ora che il contenuto dell'ordinanza è stato reso noto, a togliersi qualche sassolino dalle scarpe: "Grazie, a tutti quelli che mi hanno difeso", ha scritto Carta sui suoi profili social.

Aggiungendo: "Grazie alla mia famiglia, ma grazie sopratutto a voi haters per avermi fatto capire che sono più forte di quanto pensassi, grazie per avermi reso più resistente. Grazie a voi che con i vostri tag nelle stories mi mandavate antitaccheggi in maniera allusiva, denigratoria e calunniante".

Io lo dico sempre: viva la musica, one love. Tutto il reso vale zero".

(Unioneonline/l.f.)
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