C'era anche lei mentre il marito picchiava selvaggiamente i figli, fino a ucciderne uno, Giuseppe e a ferirne gravemente un'altra.

A due mesi e mezzo di distanza da quella storia che sconvolse l'Italia intera è stata arrestata anche Valentina Casa, 30 anni, madre del piccolo Giuseppe, ucciso di botte dal patrigno Tony Essobti Badre.

Avrebbe assistito al pestaggio dei figli senza intervenire. "Ero sotto choc e non sono riuscita a fare nulla", aveva detto agli inquirenti.

Ora, dopo oltre due mesi di indagini coordinate dal procuratore di Napoli Nord Francesco Greco, è arrivato l'arresto.

Gli esami scientifici, le testimonianze di vicini e insegnanti, hanno consentito di ricostruire l'atmosfera violenta in cui i due bambini crescevano con la mamma e il compagno di lei, di origini marocchine.

È stato inoltre accertato che la domenica dell'omicidio Valentina non solo non chiese aiuto, cercò anche di curare le gravissime ferite del figlio tamponandole con teli bagnati e - per occultare le prove - gettò nell'immondizia le ciocche di capelli che il marito aveva strappato all'altra figlia.

Giuseppe poteva essere salvato. Il ritardo nel chiamare i soccorsi è stato fatale al piccolo, lasciato agonizzante per oltre due ore, prima che in casa arrivasse la madre dell'assassino. Fu lei a chiamare i soccorritori.

Tony Essobti Badre intanto è sempre in carcere. Deve rispondere di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Ed è stato da poco raggiunto da un'altra ordinanza per il tentato omicidio dell'altra figliastra.

(Unioneonline/L)
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