L'allontanamento dalla casa familiare disposto dall'autorità giudiziaria a seguito della minaccia con una roncola nei confronti della moglie in presenza del figlio non è bastato a far desistere un 51enne di Carbonia dal suo comportamento. L'uomo ha infatti continuato nei suoi atteggiamenti persecutori e ora è finito in carcere a Uta.

La storia era cominciata nel settembre scorso quando una 50enne aveva presentato querela per il reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti del coniuge. Lui era stato allontanato ma lei, temendo per la sua incolumità, aveva comunque preferito trasferirsi in un altro appartamento. Il marito aveva proseguito con pedinamenti, appostamenti sotto l'abitazione e sul posto di lavoro, messaggi ingiuriosi e minatori.

Un giorno la donna era tornata nella casa coniugale per prendere alcuni effetti personali e aveva trovato tutti i mobili, le suppellettili e i propri oggetti distrutti; l’uomo aveva addirittura tagliato alcuni reggiseni della moglie.

Di recente la vittima era andata di nuovo dai carabinieri per presentare querela per atti persecutori: il marito si era nuovamente presentato sotto l’abitazione minacciandola e brandendo un coltello, dopo averle inviato messaggi minatori, danneggiandole l’auto e ossessionandola con chiamate (400 telefonate in due giorni).

I carabinieri della Stazione hanno inviato una relazione sugli episodi e riferito immediatamente alla competente Autorità Giudiziaria, che quindi ha richiesto una misura cautelare più afflittiva nei confronti del 51enne. Oggi l'arresto e il trasferimento alla casa circondariale di Uta.

(Unioneonline/s.s.)
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