Contro la revoca delle licenze di esportazione di bombe d'aereo verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, Rwm Italia ha annunciato un ricorso contro il governo.

"Siamo di fronte a un provvedimento 'ad aziendam' - spiega l'amministratore delegato, Fabio Sgarzi -, che di fatto colpisce duramente solo Rwm Italia".

"Pur riconoscendo la complessità della situazione yemenita - aggiunge -, il periodo 2019-2020 ha registrato molti passi concreti nella direzione di una stabilizzazione e pacificazione dell'area, contrariamente a quanto accaduto negli anni precedenti. Troviamo, quindi, la decisione del Governo contraria alla verità dei fatti e a quanto stabilito nella mozione nr. 1-00204 approvata dalla Camera il 26 giugno 2019".

"La decisione, arrivata sul filo di lana, in un momento delicato per l'economia del paese in piena pandemia e con un Governo dimissionario, risulta inaccettabile anche per la strumentalizzazione che se ne sta facendo a fini politici", aggiunge. E ancora: "È inoltre incomprensibile la disparità di trattamento rispetto alle altre aziende italiane del comparto Difesa. Per questo, non può essere scacciato, ad oggi, un cattivo pensiero: bisognava sacrificare Rwm Italia per lasciare intoccate le esportazioni delle altre società? In ogni caso, l'interruzione, per la prima volta, di contratti autorizzati da anni, fatta in maniera tale da colpire solo certi prodotti e solo certi Paesi, deve mettere in allarme tutta l'industria della Difesa e non solo: un precedente grave, sintomo di scarsa considerazione degli effetti generali delle decisioni prese, che perciò rischia di minare la credibilità dell'industria nazionale, a tutto vantaggio della concorrenza estera.

Insomma, un colpo a un pezzo importante della nostra economia con sicuri riflessi negativi sul resto".

A sopportare le conseguenze di questa situazione, conclude Sgarzi, "insieme all'azienda, sono le centinaia di lavoratori del territorio e le loro famiglie. Lo Stato ha prima reso possibile la crescita, autorizzando contratti pluriennali, e poi ha annullato tutto, come se niente fosse. E nei diciotto mesi di sospensione il Governo è stato totalmente inerte, non avviando alcuna iniziativa per contenere i gravissimi danni economici e occupazionali derivanti dalle sue decisioni".

(Unioneonline/s.s.)
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