Anna (il nome è di fantasia per tutelare la minore) ha 9 anni e sogna di fare la veterinaria. Nonostante una malattia dal nome difficile, distonia generalizzata, non le permetta di camminare e di tenere la testa dritta, non rinuncia a credere nel futuro. Da qualche mese, però, non ha più la sua sedia a rotelle. Gliel'aveva fornita l'Assl, appositamente adattata per il suo problema. Speciali imbottiture per alleviare i dolori alla schiena.

Dopo un viaggio a Roma per affrontare un'operazione e correggere lo strabismo, la carrozzina posturale le è stata riconsegnata distrutta. "Non sappiamo cosa sia successo", racconta la mamma della bimba, "ma arrivati a Fiumicino, Alitalia ci ha consegnato una carrozzina assolutamente inutilizzabile. Storta, piegata su un lato, con un tubo spezzato. Di fatto bloccata". Dopo avere presentato denuncia e avere atteso inutilmente un risarcimento, "ci siamo rivolti a un avvocato e abbiamo fatto causa. Qui non stiamo parlando di una valigia ma di una carrozzina, indispensabile per una disabile, che costa 5.400 euro circa e che io che sono anche disoccupata, non posso certo permettermi di comprare di tasca mia".

Dopo aver fatto denuncia e spiegato cos'era accaduto, "mi hanno detto che non potevano darci più di 1.000 euro di rimborso. Il resto dei soldi in sostanza li dovevo mettere di tasca mia. Dopo che mi sono rivolta all'avvocato, sono saliti a 1.200 ma io con quei soldi non posso fare niente. Tra l'altro ovviamente l'Assl ha detto che non può darmi un'altra sedia dal momento che quella ci era stata fornita da appena tre mesi". Così adesso la bimba è costretta a stare seduta su una vecchia carrozzina "che non va bene, si muove male, può avere seri problemi alla colonna. Ogni giorno la porto su e giù per le scale e non è certo facile. Anche a scuola, deve stare su quel supporto per cinque ore".
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