Formalizzata oggi a Roma la cessione anticipata da parte dello Stato alla Sardegna della spiaggia di Porto Tramatzu a Capo Teulada.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha incontrato il ministro della Difesa Elisabetta Trenta a Palazzo Baracchini per siglare l'intesa.

È stato lo stesso ministero a comunicare di recente alla Direzione marittima della capitaneria di porto di Cagliari l'inizio della riconsegna formale dell'area quale demanio marittimo. La spiaggia non è più utile ai fini istituzionali ed è stata proposta, contestualmente una variante al Decreto del presidente del Consiglio 1989 diretta a semplificare le procedure dirette a un uso turistico e ricettivo dell'area.

Secondo quanto prevede il protocollo, dovranno essere garantite le attività del poligono e previste convenzioni d'uso, comprese le clausole di protezione sociale per il personale della Difesa inserito nelle fasce di reddito più basse o meritevoli di tutela sociale.

Porto Tramatzu, la spiaggia di Teulada, torna quindi nelle mani della Regione per quanto riguarda la spiaggia e una porzione del terreno retrostante.

"La cessione della spiaggia di Porto Tramatzu e delle altre spiagge previste nel Protocollo rappresentano un importante passo in avanti nello sviluppo socio-economico del territorio - ha detto il ministro - Ho sempre affermato che la Difesa deve essere sempre più aperta e inclusiva in una moderna concezione dual use dei poligoni militari e delle aree addestrative e oggi lo stiamo dimostrando. E faremo ancora di più".

"Ora Porto Tramatzu viene aperta a tutti i cittadini, sardi e non, superando la distinzione tra militari e civili - è stato il commento del governatore Pigliaru - È la conferma concreta che l'attuazione del Protocollo che abbiamo firmato con il ministero della Difesa va avanti, sul fronte dei rilasci come del lavoro per l'istituzione degli Osservatori ambientali e dei progetti di ricerca duale".

PORTO TRAMATZU - Fin dal 1957, quando è stato istituito il poligono, la spiaggia è stata destinata a usi militari, pur non facendo parte del demanio militare. Poi una parte è stata resa disponibile per usi civili, il resto è rimasto come stabilimento balneare per i militari.

(Unioneonline/s.s.)

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