Le bandiere con i Quattromori hanno sventolato davanti al Palazzo di giustizia di Oristano.

Indipendentisti ed esponenti di vari movimenti hanno manifestato solidarietà a Mario Figus, Davide Pinna e Marco Contu, tre studenti universitari componenti del collettivo Furia Rossa, finiti a processo per diffamazione.

Il pubblico ministero Giuseppe Scarpa (dopo che in precedenza la Procura aveva chiesto per due volte l'archiviazione) ha chiesto otto mesi e ha insistito sulla responsabilità penale e sulla gravità delle offese comparse sul blog Furia Rossa dopo quella giornata di tensione ad Arborea in occasione dello sfratto della famiglia Spanu.

Erano state scritte alcune frasi indirizzate all'allora questore Francesco Di Ruberto, al capo della Digos Vincenzo Valerioti, al primo dirigente Pino Scrivo e a ruota ai poliziotti intervenuti.

La denuncia è partita da Di Ruberto, Valerioti e Andrea Brigo, assistiti dall'avvocato Rossella Oppo che, oltre al risarcimento di 220mila euro, ha chiesto una provvisionale di 50mila euro subordinata alla sospensione condizionale della pena. Il pm ha chiesto la condanna a 8 mesi mentre Rosaria Manconi, avvocato dei ragazzi, ha chiesto l'assoluzione e un risarcimento danni per gli studenti.

Il legale ha ribadito che non si può risalire all'autore delle frasi e in ogni caso quelle affermazioni, inserite in quel particolare contesto, rientrano appieno nell'esercizio del diritto di critica sancito dalla Costituzione e i toni non sono diffamatori. La sentenza è attesa per il 24 febbraio.
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