La quiete dei vicoli stretti, abbracciati dal castello, tra memorie di intonaci fatti con gli avanzi, di povertà antiche: gialli, azzurri, verdi. Parte da qui il sogno dell'amministrazione di Piero Casula, dall'"Ultima Costa": il nome della via che segna l'inizio del borgo antico, una macchia di case colorate tra il Castello e il Corso. Un colpo d'occhio che lascia senza fiato, ma poi, quando pian piano ci si addentra nella magìa di quei colori, le magagne vengono fuori.

Le parole chiave dell'amministrazione comunale sono ristrutturazione, viabilità, housing sociale. «Vogliamo partire proprio da qui, dal cuore del borgo - spiega il sindaco Piero Casula - per dare vita ad una programmazione più ampia che punti sulle potenzialità turistiche di Bosa e del suo territorio». Fino ad oggi Bosa ha ottenuto moltissimi finanziamenti in materia di sicurezza: dissesto idrogeologico, piani contro il pericolo di alluvioni, ma molto poco in fatto di decoro.

«Bisogna riprendere prima di tutto in considerazione tutta la viabilità del rione antico e creare una circonvallazione che permetta la chiusura del traffico al centro» spiega Piero Casula che percorre col dito una cartina con decine di strade segnate in rosso: tutta quella zona è da rifare. «La circonvallazione partirà proprio dal parcheggio di Santa Giusta, per il quale recentemente l'amministrazione ha ottenuto fondi dalla Regione- continua - è una priorità per alleggerire il traffico al centro. Non si può prescindere da questo se si vuole ridare dignità al borgo» E poi si darà il via alle ristrutturazioni: le case sono tante, qualcuna appartiene al Comune e una trentina sono private. Alcune sono già state acquistate e ristrutturate tempo fa da turisti innamorati che hanno deciso di trasferirsi in uno dei borghi più belli dell'Isola. L'unica cittadina fluviale della Sardegna. «L'idea è quella di acquisire tutti questi ruderi e di procedere come si è fatto con il progetto "Manos de Oro", le prime due case che il Comune ha ristrutturato e che oggi sono affidate alle artigiane del filet e non solo. Due botteghe che mostrano la sapienza antica dei bosani, le prime due. «Il progetto prevede la realizzazione di tante botteghe al piano terra e di altrettanti appartamenti a canone agevolato al piano superiore. Una risposta non solo turistica ma anche sociale, considerato che abbiamo un centinaio di richieste di case, da parte di tante giovani coppie». In questo modo il rione storico risanato riprenderebbe vita diventando una grande expò di cultura e tradizioni con tanto di percorsi tracciati e riconoscibili.

Cantine tradizionali, antichi mestieri, prodotti locali e artigianato. «Un piccolo progetto di accoglienza turistica è già stato finanziato: 430 mila euro dell'Unione comuni montani, per un piano di cartellonistica che creerà sentieri tematici, dedicati agli antichi mestieri, che condurranno tutti verso il castello» aggiunge Casula. Solo una goccia nel mare di un programma che prevede finanziamenti per milioni e milioni. Ma siamo sicuri che i soldi arriveranno? «È stato proprio l'assessore agli enti locali, Quirico Sanna, a sollecitare un progetto di questo tipo - spiega Casula - non credevo alle mie orecchie quando me ne ha parlato, era il "nostro piano", già fatto, pronto. «Eccolo qui» sorride mostrando le tante mappe della maxi pianificazione che dovrebbe trasformare Bosa nei prossimi vent'anni. «Il centro storico è solo uno dei nostri obiettivi, dobbiamo guardare alla crescita dei flussi turistici e non abbiamo posti letto - va avanti - abbiamo molta "piccola accoglienza" ma pochi alberghi di qualità elevata».

Il sindaco Piero Casula (foto L'Unione Sarda - Raggio)
Il sindaco Piero Casula (foto L'Unione Sarda - Raggio)
Il sindaco Piero Casula (foto L'Unione Sarda - Raggio)

Il grande sogno per la Bosa del futuro quindi non si ferma alle belle casette di Sa Costa: parte dal centro per arrivare a Bosa Marina e al compendio di San Pietro creando un sistema di mobilità sull'acqua che passa per un centro intermodale che ha la sua base in quattro stabili delle conce, anche questi privati, anche questi da acquisire a patrimonio pubblico. «Certo non sarà tutto immediato - conclude il sindaco - ma alla Regione l'idea sembra piacere. Abbiamo avuto colloqui informali con l'assessore al Turismo, Gianni Chessa, l'assessore ai Lavori pubblici Roberto Frongia, al Lavoro, Alessandra Zedda. Diciamo che è stato un pre-tavolo tecnico. A breve ci vedremo per capire in che modo procedere».
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