Si svolgerà sotto forma di incidente probatorio (mercoledì all'ospedale Santissima Trinità di Cagliari), l'autopsia sul corpo di Carlo Lobina, il 67enne positivo al SarsCov2 morto la sera del 20 settembre, stramazzato al suolo a pochi metri dall'ambulanza giunta per soccorrerlo per via di una gravissima insufficienza respiratoria.

E' la richiesta dell'avvocato Marcello Caddori, legale dei familiari del 67enne di Seui, al gip del tribunale di Lanusei che si occupa del caso.

"L'uomo è arrivato in via Roma nei pressi dell'ambulanza dopo una salita ripidissima ed è stramazzato al suolo a pochi metri dal mezzo che lo aspettava", racconta il legale. "Ha provato a rialzarsi ma non ci è riuscito, vari cittadini presenti hanno invocato l'intervento degli operatori del 118 - continua -, che hanno aspettato 20 minuti prima di intervenire e lo hanno fatto con un massaggio cardiaco manuale senza usare il defibrillatore".

Mentre si rialzava ha implorato gli operatori del 118: "Siete qui per me", ha detto, prima di cadere nuovamente a terra.

Essendo in presenza di un paziente positivo al coronavirus, sottolinea ancora l'avvocato, "non poteva uscire di casa per raggiungere l'ambulanza, come gli è stato chiesto esplicitamente al telefono, ma i soccorritori avrebbero dovuto recarsi nella sua abitazione e prelevarlo eventualmente con una barella".

LA RICOSTRUZIONE DEL LEGALE - Carlo Lobina, emigrato in Germania, era rientrato in Sardegna a luglio per restare qualche mese con l'anziana madre, e qui avrebbe contratto il virus. Era in quarantena nella sua abitazione, ma le sue condizioni si sono aggravate alle 17 del 19 settembre, quando una equipe medica gli ha riscontrato una gravissima insufficienza respiratoria.

Quindi la decisione di ricoverarlo al Santissima Trinità. La situazione si complica, l'ambulanza arriva tardi e non riesce a raggiungere l'abitazione dell'uomo nelle vie strette del paese, così gli viene chiesto di raggiungerla a piedi. Lobina esce, sempre secondo la ricostruzione del legale, percorre 200 metri di ripidissima salita con la valigia e giunto in cima stramazza al suolo. Resta lì per 20 minuti, prima che i soccorritori provino a rianimarlo senza defibrillatore.

(Unioneonline/L)
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