Torna lo spettro della peste suina africana (Psa) in Sardegna, che l'Unità di Progetto (UdP) per l'eradicazione della malattia negli ultimi anni aveva quasi sconfitto.

Il nuovo caso si è verificato nelle campagne di Baunei, in località Golgo, dove sono stati abbattuti tre maiali ex bradi a seguito del riscontro della sieropositività alla Psa su uno di questi.

Le attività, coordinate dall'Unità di progetto e condotte dai veterinari dell'Ats in collaborazione con il personale del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale e con il supporto del sindaco Salvatore Corrias, si sono svolte in un nuovo allevamento che stava regolarizzando i suini detenuti in precedenza al pascolo brado illegale.

Proprio la provenienza degli animali, da un territorio a forte rischio di contagio per la presenza di pochi altri branchi al pascolo irregolare, ha allarmato i veterinari, soprattutto dopo i risultati positivi dei test effettuati sul sangue di uno dei maiali.

I campioni di milza, reni e linfonodi sui suini abbattuti, analizzati dall'Istituto zooprofilattico di Nuoro, hanno dato invece esito negativo alla ricerca del virus, quindi esperti spiegano che "non si tratta di un focolaio".

"La decisione di abbattere tutti e tre i suini, a fronte della positività di uno solo di essi, è una misura molto spiacevole da adottare ma necessaria - precisa il direttore generale dell'Izs Alberto Laddomada - In questo stadio così avanzato dell'eradicazione e in una situazione come quella di Baunei, è necessario essere rigorosi, anche se la presenza del virus non è stata confermata".

"Gli straordinari risultati ottenuti fino a oggi parlano a favore della strategia centripeta e progressivamente più rigorosa che abbiamo adottato - aggiunge Laddomada -. Queste misure forti e non certo facili da prendere, sono il prezzo da pagare per liberarci finalmente e definitivamente dalla Psa, dopo oltre 41 anni di perdite economiche per i nostri allevatori e la nostra terra".

(Unioneonline/F)
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