Due anni fa aveva scelto il giorno del cinquantacinquesimo compleanno della sua compagna per malmenarla con una stampella e minacciarla con un coltello a serramanico. Tanto che lei si era dovuta barricare in bagno, e da quell'improvvisato rifugio aveva chiamato la Polizia che era intervenuta arrestando l'uomo. Ora Giovanni Pittalis, nuorese di 57 anni, con diversi precedenti, già rinviato a giudizio, è comparso davanti al giudice Luisa Rosetti per rispondere dell'accusa di maltrattamenti. Il processo ieri è stato dichiarato aperto.

L'ARRESTO - Nel luglio di tre anni fa era stata la donna a chiamare il centralino del 113 e chiedere aiuto. Pittalis quel giorno aveva bevuto tanto, poi si era improvvisamente avventato contro la sua convivente con una pioggia di insulti e minacce di morte. Aveva un coltello in mano e una stampella che le scagliava dove capitava: sulla testa e in altre parti del corpo. La donna spaventata era riuscita a scappare infilandosi in bagno e qui aveva chiesto aiuto alla Polizia. Quando gli agenti erano arrivati sul posto, lei aveva i chiari segni delle percosse subite. I poliziotti a quel punto hanno bloccato l'uomo che ancora fuori di sé continuava a urlare contro la compagna minacciandola di morte, anche alla presenza degli agenti. Era scattato l'arresto.

TANTE ANGHERIE - Dopo quella situazione terribile la donna si era confidata con gli agenti spiegando che quella non era la prima volta che lui la insultava e la colpiva. Un'aggressione era avvenuta anche la settimana prima. Un'altra volta invece la donna si era anche presentata in Pronto soccorso dove le era stata diagnosticata una frattura alla mandibola e un trauma cranico. Ma in quell'occasione, per paura, aveva nascosto la verità ai sanitari e raccontato che si era procurata le lesioni con una semplice caduta in casa. Non un singolo episodio, quindi: le aggressioni raccontate dalla donna erano diverse. Ora sarà il processo a chiarire tutti i retroscena di una situazione nata in un contesto difficile e in un rapporto complicato con un compagno violento.

F. Le.

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