Una decina di Regioni, Sardegna compresa, da lunedì 18 rischiano di finire in fascia arancione. La decisione del governo di ridefinire i criteri che fanno scattare le misure più restrittive potrebbero far finire mezza Italia in zona arancione, con bar e ristoranti chiusi h24 e divieto di spostamenti tra comuni.

Se la Lombardia (indice Rt 1,27 nell'ultimo monitoraggio e contagi ancora in crescita) rischia di scivolare in zona rossa, sono diverse le Regioni che potrebbero aggiungersi a Emilia Romagna, Calabria, Sicilia e Veneto oggi arancioni assieme appunto alla Lombardia.

Indice Rt maggiore di 1, o rischio alto anche con Rt inferiore a 1, questi i criteri che dovrebbero essere contenuti nel Dpcm in via di approvazione.

La Sardegna secondo l'ultimo monitoraggio dell'Iss (8 gennaio) risulta avere un indice di trasmissibilità del virus di 0,95 (ma l'Rt puntuale calcolato al 5 gennaio risultava essere 1,02) e un rischio moderato. Bassa l'incidenza settimanale, 78 casi ogni 100mila abitanti. A rischio alto oltre a Emilia Romagna, Veneto, Lombardia (già arancioni) ci sono anche Friuli, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano e Umbria. A rischio moderato, ma "con alto rischio di progressione ad alto" troviamo Molise e Calabria (quest'ultima già arancione per via dell'indice Rt pari a 1,14). Abruzzo, Basilicata, Sardegna, Valle d'Aosta, Campania e Sicilia (quest'ultima già arancione) sono a rischio moderato. Unica Regione a rischio basso è la Toscana.

Questi i dati dunque, in attesa del prossimo monitoraggio dell'Iss di venerdì e della conseguente ordinanza del ministro Speranza che farà scattare la zona arancione in mezza Italia.

A rischio zona rossa anche Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Bolzano, se dovesse passare la norma per cui con un'incidenza settimanale maggiore di 250 casi ogni 100mila abitanti si diventa automaticamente area rossa. Un'ipotesi che tuttavia sta tramontando, perché secondo alcuni spingerebbe le Regioni a fare meno tamponi per "nascondere" i dati del contagio.

(Unioneonline/L)
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