Il Corpo forestale ha smantellato, a seguito delle indagini condotte dal personale della Stazione di Campuomu - sotto il coordinamento del pm Marco Cocco della procura di Cagliari - un'organizzazione specializzata in ricettazione e riciclaggio di auto rubate. Attività condotta con la copertura di una ditta di autonoleggio.

Nell'aprire di quest'anno, a seguito di un controllo nelle aree forestali protette dei Monti dei Sette Fratelli, era stata fermata una Smart la cui documentazione presentava alcune incongruenze. Effettuate verifiche sul numero di telaio, è risultato che l'auto era stata rubata a Cagliari nel 2019 e inoltre portava targhe di un'altra Smart per la quale non esistevano segnalazioni di furto.

La vettura, messa sotto sequestro, era stata noleggiata da una persona estranea ai fatti.

A seguito delle successive indagini, è venuto alla luce l'operato di un'organizzazione specializzata nel riciclaggio di auto di provenienza furtiva composta da 5 persone - tra cui alcuni pregiudicati -, le quali si appoggiavano a degli autonoleggi.

Nei giorni scorsi gli uomini di diversi reparti del Corpo Forestale della provincia, su delega dell'Autorità giudiziaria, hanno eseguito varie perquisizioni a Cagliari presso abitazioni, esercizi di autonoleggio e annessi locali garage.

Sono stati quindi sequestrati altri due veicoli rubati (Fiat 500) di cui uno intestato a una società di autonoleggio ma in realtà nella disponibilità della moglie di uno degli indagati, rubato all'inizio del 2020 a una nota concessionaria di Cagliari. All'auto è stato alterato il numero del telaio e installata la targa di un veicolo simile, anche in questo caso intestato a un autonoleggio.

Inoltre in un garage nella disponibilità del titolare di un autonoleggio è stato sequestrato uno scooter rubato la sera prima a un professionista cagliaritano. Il mezzo a due ruote era già smontato e pronto per la vendita dei relativi pezzi.

Nel locale sono stati trovati anche arnesi per il furto di veicoli (spadini), e materiale di interesse investigativo che dimostra l'attività di alterazione della documentazione dei veicoli.

I reati contestati sono quelli del riciclaggio e ricettazione, puniti con pene da 4 a 12 anni di reclusione.

(Unioneonline/s.s.)
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