"A distanza di trent'anni, e dopo fatti inconfutabili stabiliti anche nelle aule parlamentari, è evidente che giustizia non è stata fatta".

E' un passaggio della lettera del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, a Luchino Chessa, presidente dell'Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince, sulla drammatica vicenda che vide la morte di 140 vittime al porto di Livorno, 30 delle quali sarde.

"Caro Presidente - scrive il primo cittadino - ho appreso della sentenza del Tribunale di Firenze attraverso la quale vengono dichiarate prescritte le richieste dei familiari delle vittime".

"Sono solidale a tutti i parenti delle vittime e auspico, ancora una volta che, insieme alla verità, vengano risarciti i familiari. Dopo tanti anni, sarebbe il minimo", conclude il sindaco di Cagliari, città in cui vive e lavora Luchino Chessa, figlio del comandante del traghetto, Ugo Chessa, morto durante la tragedia, e che da anni combatte per ottenere verità e giustizia.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata