"Il problema non sono i posti letto e nemmeno i ventilatori. Il problema è che mancano i medici da impiegare nei servizi di igiene pubblica e prevenzione, cioè l'unica arma per evitare un nuovo lockdown".

Mario Nieddu l'ha fatto presente alla riunione in videoconferenza tra Regioni e Governo, convocata per fare il punto in vista delle misure anti-Covid da inserire nel prossimo Dpcm. In serata il bollettino dell'unità di crisi regionale ha registrato cinque nuovi ricoveri in terapia non intensiva e uno in intensiva, un nuovo decesso e 130 nuovi casi positivi (su 2995 tamponi). Ora i pazienti nei Covid hospital sardi sono 222, a fronte di 255 posti disponibili. Intanto, l'Ats ha rimesso a bando l'avviso per reperire alberghi nell'Isola dove ospitare fino alla guarigione i pazienti positivi e i loro contatti stretti. Ogni posto costerà al sistema sanitario 66 euro al giorno.

La pressione sugli ospedali resta alta, dunque, ma l'assessore alla Sanità insiste: bisogna rafforzare i servizi di prevenzione perché "si occupano dei tracciamenti immediati delle catene di contagio, decidono su tamponi da somministrare, quarantene e isolamenti". Il fatto è che, senza personale, "i tracciamenti di un positivo possono iniziare in ritardo ma intanto i suoi contatti avranno fatto in tempo a trasmettere il virus".

Da qui la richiesta al Governo, affinché sia recepita nel Dpcm: "Abbiamo 500 medici laureati e abilitati, ma non specializzati. Ho chiesto al ministro Speranza che ci venga data la possibilità di assumerli nei servizi di igiene e prevenzione". L'opposizione, nel frattempo, parla di "strutture al collasso per la carenza di posti letto". Su Facebook Massimo Zedda (Progressisti) ha raccontato di un'ambulanza che, nella notte tra venerdì e sabato, da Sorgono è arrivata a Cagliari per un posto letto al Santissima Trinità "esistente solo sulla carta".

(Unioneonline)

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