E' stato arrestato ieri sera in una pizzeria di Cagliari Emilio Derosas, il 18enne di Orosei accusato di rapina aggravata e lesioni dolose gravi ai danni di don Vincenzo Pirarba, il parroco di Talana di 77 anni pestato a sangue la notte del 7 maggio scorso nella sua casa di Porto Frailis, ad Arbatax.

Il giovane era a Cagliari dalla mattina dell'8 maggio: appena ha visto i carabinieri della Compagnia di Lanusei assieme ai colleghi del capoluogo ha tentato la fuga in un cortile di una casa vicina, ma è stato fermato dai militari che lo hanno portato nel carcere di Uta.

L'ordine d'arresto è stato firmato dal Gip di Lanusei su richiesta del pm Gualtiero Battisti. Il 18enne era stato iscritto nel registro degli indagati assieme alla zia, accusata di favoreggiamento personale per avergli fornito ospitalità nella sua casa - vicina a quella del sacerdote - la notte della rapina.

Un arresto ritenuto necessario sia per i gravi indizi raccolti a carico del giovane sia per il sospetto che Derosas avesse intenzione di fuggire in Spagna, dove ha già abitato in passato per alcuni anni.

LA FUGA, IL COMPLICE, L'ARRESTO - Il giorno dopo Emilio Derosas è partito per Cagliari, forse per non insospettire le forze dell'ordine con la sua presenza sul posto, ma è stato incastrato dalle telecamere presenti nelle villette del quartiere. Le stesse telecamere che hanno messo gli inquirenti sulle tracce di un complice che avrebbe partecipato alla rapina.

Dopo una perquisizione domiciliare a casa della zia i militari della Compagnia di Lanusei avevano trovato parte del bottino della rapina, tra cui il borsello "portaviatico", contenente oggetti sacri e strumenti per la liturgia.

Già un mese fa, la mattina dell'8 maggio, i carabinieri erano sulle tracce del giovane, il cui telefono era stato messo sotto osservazione. I militari ne hanno seguito i movimenti fino all'arresto di ieri sera, nella pizzeria dove era solito cenare in zona Is Mirrionis. Che fosse il suo luogo preferito lo si è capito dalle immagini postate su Facebook da bar, pub e locali della zona in cui si vedeva il 18enne appoggiato alla porta d'ingresso di quella pizzeria.

"INDIZI MOLTO SOLIDI" - "Ci sono indizi molto solidi della colpevolezza del giovane nella rapina che al momento del fermo lui stesso ha ammesso, è un reato maturato nel mondo dello spaccio e dell'assunzione di droga e che ha portato a un atto terribile ai danni di un anziano sacerdote, che ha destato molta commozione nel territorio. Siamo sulle tracce del complice, quando lo prenderemo si chiuderà il cerchio della vicenda", ha dichiarato il procuratore di Lanusei Biagio Mazzeo.

"Ringrazio sentitamente l’Arma dei Carabinieri per l’impegno profuso nell’attività investigativa diretta dalla Magistratura di Lanusei - ha commentato don Pirarba sui social -. Mi sono stati sempre vicini con discrezione, rassicurandomi con la loro grande professionalità ed il gioco di squadra che ha portato in tempi rapidi alla scoperta dei responsabili. Come Sacerdote, seguendo gli insegnamenti di Gesù, ho già perdonato gli autori di questo triste gesto; mi auguro che ciò serva affinché possano intraprendere un cammino di conversione spirituale ed umana, per inserirsi nella società degli onesti".

(Unioneonline/L)
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