"Abbiamo predisposto la chiusura della nostra sede fino a quando non sarà interamente trascorso il periodo di quarantena dei dipendenti contagiati dal coronavirus stabilito dall'autorità Sanitaria Locale e, in ogni caso, fino a quando non ci saranno esaustive garanzie di poter operare in condizioni di massima sicurezza per tutti i lavoratori".

Questa la decisione di Comdata in seguito, si legge in una nota della società del call center nella zona industriale Cacip Cagliari-Elmas, "alla positività al tampone per il Covid-19 da parte di cinque dipendenti (fra cui uno assente dal 13 marzo) e di verifiche in corso da parte dell'Autorità Sanitaria Locale circa l'eventuale positività di altri dipendenti".

Intanto, fa sapere l'azienda, "stiamo potenziando ulteriormente il piano di remotizzazione di tutti i servizi svolti presso la sede di Cagliari al fine di permettere il lavoro da remoto per il maggior numero possibile dei propri dipendenti".

Sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria, ricorda Comdata, "in tutte le sedi abbiamo prontamente applicato le disposizioni ministeriali per garantire la sicurezza dei dipendenti nella prosecuzione, ove possibile, delle loro attività professionali. In tal senso anche nella sede di Cagliari, il 16 marzo, è stato costituito un Comitato paritetico per l'applicazione e la verifica delle regole del 'Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro' siglato il 14 marzo da Cgil, Cisl e Uil e Parti datoriali su invito del Governo".

Nelle scorse settimane, conclude Comdata, "sono inoltre state effettuate regolari sanificazioni di tutte le aree di lavoro, degli spazi comuni e sono state organizzate le attività implementando severe misure di prevenzione volte a ridurre la concentrazione del personale sulla sede, anche attraverso il ricorso al fondo d'integrazione salariale previsto per la gestione dell'emergenza".
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