L'Isola vista da Bruxelles è ancora molto lontana dal traguardo.

"Per quanto risulta alla Commissione, le autorità italiane non hanno ancora definito un nuovo schema di oneri di servizio pubblico per la Sardegna", fanno sapere dagli uffici Ue. Insomma: la nuova continuità aerea targata Solinas è ferma al nastro di partenza.

Al momento "sono in corso discussioni per decidere la data per una riunione, a livello tecnico", chiariscono i funzionari della Commissione. Ma l'incontro, precisano dall'Unione europea, non è stato fissato. Il governatore forse spera di poter illustrare il suo progetto - il secondo, dopo la bocciatura di quello presentato alla fine del 2019 - lunedì prossimo, quando insieme all'assessore ai Trasporti dovrebbe volare a Bruxelles.

Sarà la riunione risolutiva? Difficile dirlo ora. Il presidente della Regione in quell'occasione dovrebbe incontrare la Rappresentanza italiana a Bruxelles, cioè il corpo diplomatico che si occupa dei rapporti con l'Unione europea. E forse pure qualche rappresentante della Commissione.

AIR ITALY AL COLLASSO - Intanto Akfed, il fondo dell'Aga Khan, potrebbe lasciare Air Italy. L'indiscrezione circola già da qualche giorno e ora sono i sindacati a dare l'allarme. I segnali si sprecano.

"È imminente un drammatico collasso dell'insieme organizzativo" della compagnia, sostengono Cgil, Cisl, Uil e Ugl in una nota unitaria. "È sempre più evidente il fallimento del progetto originario, che si consuma in un totale e assordante silenzio".

La flotta si è ridotta a cinque aerei: due Boeing 737 e tre Airbus A330. La rete di collegamenti invernali è stata ridotta. "A questa incertezza si somma l'attività operata da altri vettori bulgari e le destinazioni verso Maldive, Zanzibar e Mombasa, le cui longevità operative dovrebbero interrompersi tra pochi mesi". Tutto questo sarebbe il preludio all'addio dell'Aga Khan, che attraverso il fondo Akfed controlla Alisarda, ovvero l'azionista di maggioranza (col 51%) di Air Italy.

(Unioneonline)
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