Porgendo le scuse a nome di tutti gli uomini e con una raccomandazione agli studenti, il procuratore capo del Tribunale di Tempio, Gregorio Capasso, ha aperto i lavori dell'incontro "Contro la violenza di genere: comunicazione e legalità", organizzato, al liceo Gramsci da Fidapa Olbia, in collaborazione con Giulia giornaliste Sardegna, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

"Qualunque percorso scegliate di intraprendere, nella vita lascerete un segno, prima ancora che come professionisti, come esseri umani", ha detto Capasso, riferendosi alla cultura del rispetto, primo ambito su cui intervenire, attraverso la sensibilizzazione. Uno dei quattro pilastri, insieme a prevenzione, monitoraggio e repressione, su cui poggia il protocollo territoriale adottato, ad aprile dal Tribunale gallurese, coinvolgendo i comuni di Arzachena, La Maddalena, Olbia e Tempio, per la protezione immediata delle vittime.

Un provvedimento che ha anticipato l'istituzione del Codice Rosso, ad agosto scorso, di fronte al quale, aggiunge il magistrato, "la Procura di Tempio si è mostrata all'avanguardia, avendo come priorità la tutela delle donne vittime di violenza".

Partendo dal Manifesto di Venezia, sottoscritto da Giulia giornaliste per un uso corretto del linguaggio nei media, la giornalista Caterina De Roberto ha illustrato i più perniciosi errori di stampa commessi da autorevoli testate giornalistiche, lesivi della dignità delle donne e giustificativi dell'omicida.

Sugli stereotipi e sul loro risvolto sui social hanno lavorato gli studenti del Gramsci, con il progetto "Stop alla violenza di genere. Formare per fermare", presentato a conclusione dell'incontro.
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