"Lo dico chiaro: non chiuderemo alcuna scuola".

L'assessore regionale alla Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu chiarisce il suo pensiero dopo la diffusione della bozza del piano di dimensionamento scolastico nel quale è prevista la soppressione di 22 autonomie.

"La bozza del piano, che deve ancora essere approvato, dice che ci sono 22 autonomie sottodimensionate rispetto ai parametri. Se le taglieremo significherà semplicemente che ci saranno più scuole che avranno lo stesso dirigente scolastico e lo stesso direttore amministrativo, ma non che chiuderemo i punti di erogazione scolastica".

L'assessore conferma che "potrebbero essere accorpate una o due scuole, ma è tutto da decidere". Ma i sindacati protestano. "Cancellare autonomie è un fatto grave", tuona Nicola Giua, leader dei Cobas scuola Sardegna.

"La Sardegna non può seguire pedissequamente i parametri ministeriali di 600 alunni per autonomia perché così facendo ogni anno se ne cancelleranno decine e i presidi saranno costretti a vivere in macchina per gestire anche trenta scuole in trenta comuni diversi.

"Se attueranno questo piano non vengano a parlarci di dispersione scolastica, desertificazione dei territori, lotta per le zone interne, contro lo spopolamento ed altre amenità di tale tenore".
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