I ritardi su energia e continuità territoriale prendono forma nel tema forte dell'insularità e c'è spazio anche per lavoro e istruzione. Non manca qualche frecciata politica, ma il primo faccia a faccia tra i candidati per le suppletive di Cagliari alla Camera regala molti sorrisi e un clima di cordialità. Quattro volti, una scommessa elettorale anomala al freddo di gennaio. Tutti attorno a un tavolo nella sala riunioni dell'Unione Sarda: Luca Caschili (Movimento 5 Stelle), Daniela Noli (centrodestra), Andrea Frailis (centrosinistra), e Enrico Balletto (Casapound) hanno dato vita a un dibattito con i giornalisti per presentare le loro proposte in vista del voto di domenica. Si aprono le urne nel collegio di Cagliari per dare un volto al deputato che prenderà il posto di Andrea Mura, costretto a tirarsi indietro dopo la bufera sulle assenze alla Camera. Al voto andranno otto Comuni: col capoluogo ci sono Quartu, Quartucciu, Monserrato, Sinnai, Maracalagonis, Burcei e Villasimius.

È uno strano passaggio invernale per un solo posto alla Camera: come convincerete gli elettori ad andare domenica alle urne?

Noli: «Manca l'effetto trascinamento a livello nazionale e regionale, perché si vota solo in otto Comuni dell'Isola. Ho impostato la mia campagna elettorale soprattutto sul contatto con le persone e sull'ascolto delle istanze. Sono andata nei mercati, utilizzando la comunicazione tra la gente per far arrivare il messaggio del programma di centrodestra».

Caschili : «Sto cercando di informare le persone sulle suppletive alla Camera: la vicinanza con le regionali confonde gli elettori. E dentro questa informazione metto che il 4 marzo c'è stato un importante voto degli italiani: i sardi non sono stati da meno e hanno scelto una direzione importante. I cittadini ora decideranno ancora da che parte andare».

Balletto : «Questo posto alla Camera non cambia l'equilibrio tra maggioranza e opposizione, per questo è importante mandare un parlamentare di Casapound. Siamo dalla parte degli italiani e dei lavoratori. Non siamo anti-nulla, lottiamo per il sociale e il diritto del popolo».

Frailis : «Luca Caschili ha ricordato il voto del 4 marzo. C'è stata una larga vittoria da parte dei movimenti e dei partiti che erano all'opposizione. Ma ora le cose sono cambiate: quei partiti sono al governo e stanno facendo. Si vedrà la valutazione degli elettori. Il dato atipico arriva dalla scomposizione del quadro politico: alleati a Cagliari, in opposizione a Roma. Bisogna vedere quanto la gente lo capisce. E poi dobbiamo ricordare perché un deputato si è dimesso».

Tema caldissimo è l'insularità: la Sardegna paga caro il prezzo della distanza dalla Penisola. C'è il nodo della continuità territoriale, c'è quello del costo dell'energia.

Caschili : «Credo che il concetto di insularità nella Costituzione debba riprendere forma dopo che è stato tolto. Capisco chi dice che ci sono le norme europee che disciplinano questa problema. Ma le due cose possono andare assieme: l'insularità dev'essere una battaglia di tutti i sardi. È un passaggio complesso, quindi credo che debba unire le forze politiche».

Frailis : «Penso sia un atto doveroso perché la Sardegna ha la necessità di far equiparare le sue condizioni. Io e lo schieramento di centrosinistra sosteniamo questa battaglia. Bisogna considerare anche le regole europee. Ma come si può conciliare la richiesta del riconoscimento dell'insularità con le altre cose che accadono? Lombardia e Veneto coi loro referendum chiedono maggiore autonomia».

Noli : «La Sardegna è penalizzata per la distanza dal resto d'Italia e il miglior strumento per ridurre gli svantaggi è il riconoscimento della nostra insularità. Un'idea che si traduce nella fiscalità di vantaggio delle nostre imprese, nella continuità territoriale per le persone e per le merci e nella riduzione dei costi dell'energia».

Balletto : «Siamo favorevoli come movimento all'insularità. Se però era presente prima e poi è stata tolta, evidentemente un motivo c'è. Magari è stata una responsabilità della nostra politica. Noi siamo una regione a Statuto speciale e per anni abbiamo avuto tanti fondi: bisogna vedere come li ha utilizzati la nostra classe politica».

Uno di voi vincerà e andrà a Roma: cosa avete in mente come primo atto alla Camera?

Frailis : «È fondamentale fare qualcosa su scuola e formazione. La dispersione scolastica è un grande problema: sono importantissimi i provvedimenti come Iscol@. Senza la conoscenza non c'è futuro nella nostra isola: uno dei problemi che mi porrò sarà proprio questo».

Balletto : «Vorrei far conoscere di più quello che accade in Parlamento. C'è un governo di maggioranza che segue un contratto e che prevede anche dei confronti-scontri di due anime abbastanza opposte. Questo crea un po' di confusione tra le persone. E poi prenderei per la giacchetta i parlamentari sardi per la continuità territoriale».

Noli : «Stiamo lavorando insieme agli alleati a una proposta di legge che ci consentirebbe di trattenere nell'Isola le accise. Vogliamo intervenire su due punti: mantenere le accise sui prodotti petroliferi in Sardegna, e dare un bonus carburante per ridurre il costo della benzina e del gasolio per i sardi».

Caschili : «Sarei l'unico ad andare in maggioranza, con chi attualmente governa e questo può fare la differenza. Andrei a integrare una squadra nutrita e coesa, ciò che mi propongo è declinare a livello locale il lavoro. In Sardegna ci sono le condizioni ideali per un nuovo modello di sviluppo, mi confronterei con i parlamentari che sono al governo».

Le elezioni di domenica rappresentano un test in vista delle regionali del 24 febbraio?

Balletto : «Non ne sarei così sicuro, visto il panorama dei candidati governatori in campo. Ogni settimana ce n'è uno nuovo. Credo ci sia un malcontento grande su Pigliaru e sul centrosinistra e che non si possa non partire dal 4 marzo».

Noli : «Dal 20 gennaio potrebbe iniziare una reazione politica a catena che dia lo slancio per affrontare nel migliore dei modi le regionali di febbraio, che vedono impegnata tutta la coalizione di centrodestra».

Caschili: «Le suppletive sono diverse dalle regionali. La Lega ha un contratto con il M5S e qui riabbraccia Berlusconi: questo è un corto circuito, perché significherebbe che l'esponente di centrodestra dovrebbe votare a Roma contro la Lega. Che significato c'è a livello regionale? Se i leader politici vengono prima delle suppletive, vuol dire che l'interesse per il voto è molto alto».

Frailis : «Questo voto avrà sicuramente un effetto trascinamento sulle regionali. E ora si parte da zero. Dal 4 marzo a oggi sono successe molte cose. Le elezioni suppletive si basano sui programmi dei partiti ma pure sulle persone: i cagliaritani e i residenti valuteranno anche questo e non si faranno attrarre dai big nazionali».

A Daniela Noli: lei nell'Isola è sostenuta dalla coalizione di centrodestra, mentre a Roma le strade di Forza Italia e della Lega sono divise.

«Vorrei chiarire la mia posizione una volta per tutte. Sono la candidata della coalizione del centrodestra e i temi che fanno parte del programma di centrodestra troveranno sempre la mia approvazione. A tutt'oggi i nostri parlamentari sono uniti e firmano atti e votano insieme per le istanze che riguardano la Sardegna».

A Enrico Balletto: in Parlamento guardate verso qualcuno che corrisponda alla vostra idea di destra?

«Io non guardo nessuno. Dopo il 4 marzo sono stati gli altri a guardare noi, i primi a parlare di nazionalizzazione di autostrade. Sulla sicurezza guarderei al ministro Salvini, ma magari lui ha guardato noi. Abbiamo elementi in comune anche con il M5S».

A Luca Caschili: un anno fa il Movimento 5 Stelle ha vinto, ma ora si torna alle urne per le dimissioni di Andrea Mura. Sentite il peso di questa vicenda?

«Non rischiamo alcuna penalizzazione: il fatto che Mura si sia prontamente dimesso dà un messaggio molto chiaro e coerente rispetto a quello che l'M5S porta avanti. Abbiamo dimostrato che quando non si aderisce più alla linea che si era deciso di sposare ci si ritira. Mura sarebbe potuto andare nel gruppo misto come fanno altri».

Ad Andrea Frailis: con questa candidatura il centrosinistra sembra cercare l'unità persa per troppo tempo. Il risultato del 4 marzo a Cagliari era stato pesante.

«Questa unità è un segnale importante che non attribuisco alla mia persona, non ho la pretesa di aver unificato il Pd e la coalizione. Per molto tempo si è lavorato in modo contrario, ma l'armonia trovata può funzionare da traino a livello regionale e nazionale: da Roma cominciano a guardare con interesse a una coalizione che si trova d'accordo sui programmi e sull'autonomia di pensiero».

Giulio Zasso

(hanno collaborato Michele Ruffi e Matteo Sau)

GLI ELETTORI SONO 240MILA - Domenica prossima i cittadini del collegio uninominale di Cagliari saranno chiamati alle urne per scegliere il sostituto dell'ex M5S Andrea Mura. Un turno supplementare, unico in Italia, che interessa 240.137 elettori, residenti a Cagliari, Quartu, Quartucciu, Monserrato, Sinnai, Burcei, Maracalagonis e Villasimius. Si voterà dalle 7 alle 23, e lo spoglio comincerà subito dopo la chiusura delle urne. Quattro i candidati in corsa, rispetto ai dieci che si presentarono alle politiche del 4 marzo: il velista conquistò la vittoria grazie al 38,4%. Il secondo più votato fu il candidato del centrodestra, Ugo Cappellacci (diventato deputato grazie al voto proporzionale), che ottenne il 32,6%, seguito da Luciano Uras (19,4%), sostenuto da Pd, Civica Lorenzin, +Europa e Italia Europa.

(m. s.)

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