I sindacati lo stanno dicendo da molto tempo: serve un piano straordinario di assunzioni nella sanità. E se le carenze pesanti si registravano già prima del coronavirus, figuriamoci ora, che (anche) il mondo degli ospedali è stato sconquassato dall'emergenza. Era settembre dell'anno scorso: la Giunta regionale annunciò settanta concorsi da bandire entro il 31 dicembre, per il reclutamento di 1200 operatori. Non se n'è fatto nulla, e le cose sono precipitate. «La pandemia ha bloccato tutto», sottolinea l'assessore Mario Nieddu. E Cgil, Cisl e Uil - convocati martedì prossimo da Nieddu «per comunicazioni importanti» - finito l'allarme rosso della diffusione dei contagi sono tornati alla carica e hanno proclamato lo stato d'agitazione, ricordando che all'appello mancano oltre 2.300 professionisti. Senza risposte concrete, su questo tema e sulla parte economica, sarà sciopero generale.

L'allarme

Avverte Roberta Gessa, segretaria regionale Fp Cgil: «Ci sono reparti che devono chiudere per mancanza di personale, penso ad esempio ad Alghero, alla Maddalena. Il fatto è che comunque adesso bisogna rivedere tutto. Il piano del fabbisogno messo a punto dalle Aziende dev'essere ulteriormente potenziato, mentre prima si poteva immaginare di lavorare con medici e infermieri ridotti al lumicino, per garantire le nuove norme e la sicurezza, serve altra gente. Le assunzioni a tempo determinato fatte per l'emergenza si sono già concluse, il personale è stremato dopo questi tre mesi e mezzo in trincea, bisogna recuperare le prestazioni saltate, avremo problemi enormi con le patologie di nuova insorgenza, e di concorsi manco l'ombra. Non solo: le nostre richieste di istituire immediatamente i comitati per la salute e la sicurezza dei lavoratori non hanno avuto seguito».

Roberta Gessa, Massimo Cinus (Cisl Fp) e Fulvia Murru (Uil Fpl), sottolineano all'unisono che «serve un piano straordinario di assunzioni per sopperire alla carenza di personale, ormai cronica in una situazione normale, ma che diventa pericolosa in questo momento in cui le necessarie cautele e pratiche operative richiedono tempi più lunghi». Ancora: «L'arrivo dei turisti fa crescere la preoccupazione degli operatori, per il possibile ulteriore aumento del carico di lavoro».

Gli organici

Spiega Fulvia Murru, segretaria regionale Uil Fpl: «Occorre rafforzare gli organici con assunzioni stabili, potenziare la medicina territoriale e aumentare definitivamente i posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva. Nel decreto Rilancio, per la Sardegna ci sono 42 milioni, ora la Regione deve avere la capacità di spenderli intervenendo nei punti di maggiore debolezza. Se si vogliono recuperare i mesi di blocco bisogna far lavorare gli ambulatori e i servizi di diagnostica h24, ma per questo servono medici e infermieri, oltre che macchinari. Servono circa 2.500 assunzioni, quelle fatte finora non coprono nemmeno le uscite con Quota 100».

La Giunta

L'assessore Nieddu sottolinea che «i concorsi sono banditi, una settantina, per circa 1.200 persone. Noi siamo riusciti a rispondere alla carenza di personale che ci siamo trovati di fronte quando ci siamo insediati, ricordo che c'era il blocco del turn-over, e situazioni incancrenite, ad esempio, la selezione per la medicina d'urgenza territoriale non si fa da 15 anni, con la conseguenza che manca il personale per le ambulanze medicalizzate».

Insomma, un'azione indispensabile quella di sbloccare il comparto, purtroppo però è ancora tutto sulla carta. «Causa emergenza Covid i concorsi non si possono fare, aspettiamo il via», prosegue l'assessore, «nel frattempo ho dato mandato di concludere la stabilizzazione di tutti i precari che hanno i titoli, e di attingere dalle graduatorie ancora aperte, ormai quasi esaurite».

Cristina Cossu

© Riproduzione riservata