Dopo l'enorme danno è arrivata la beffa.

"Dei 197 miliardi a disposizione nel Recovery Plan per l'Italia solo 3 saranno dedicati al turismo e in più da dividere con la cultura". Federturismo non ci sta e accoglie il programma di spesa straordinario varato dal Governo con rabbia e delusione.

"Ci sentiamo offesi, mortificati e arrabbiati per l'ennesima beffa ai danni dell'industria del turismo italiana ancora una volta relegata a Cenerentola dell'economia del Paese, nonostante i 232 miliardi di euro di contributo al Pil pari al 13%", spiegano i rappresentanti dell'associazione aderente alla galassia di Confindustria.

"E' sinceramente scandaloso come non si percepisca il valore aggiunto che questo settore potrebbe dare alla ripartenza del lavoro, dei territori e della stessa produzione industriale".

Le proteste si moltiplicano ovviamente anche nell'Isola, regione sempre più vocata all'accoglienza e ormai legata quasi indissolubilmente dalle entrate annuali garantite dall'universo delle vacanze.

"L'industria del turismo è un attivatore straordinario di decine di filiere manifatturiere in ogni segmento dell'economia - continuano gli esponenti di Federturismo -, ma questo fatto, scontato in tanti altri Paesi, sembra impossibile da far capire agli amministratori di turno italiani".

L'associazione di categoria taglia corto e avverte l'Esecutivo: "Che a questo punto la si smetta di prenderci in giro e si dica chiaramente ai 60 milioni di visitatori annui che l'industria del turismo non è una priorità per l'Italia".
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