Il Black Friday non sarà rinviato.

Si terrà il 27 novembre (ossia, come di consueto, il giorno successivo alla Festa del Ringraziamento negli Stati Uniti) la giornata di super sconti non solo su prodotti di elettronica ma su gran parte dei beni di consumo.

Nei giorni scorsi si era parlato di un possibile posticipo della data visto che molti negozi sono chiusi, a partire da quelli delle zone rosse. Erano stati i commercianti "tradizionali" a chiedere il rinvio, "altrimenti a guadagnarci sarà solo Amazon", era la rivendicazione. Ma non è stato trovato un accordo tra le parti.

L'ipotesi di uno spostamento è stata al centro di un confronto informale tra il Governo e le associazioni commerciali: i ministeri dell'Economia e dello Sviluppo economico, secondo quanto si apprende da fonti di governo, hanno infatti effettuato un sondaggio informale con le associazioni dei commercianti e della grande distribuzione, ma non è stata trovata una posizione unitaria di tutti i soggetti interessati.

Favorevole al rinvio Confesercenti, che ha già inviato una lettera al presidente del Consiglio Conte e presentato un esposto all'Antitrust. Sarebbe un "segnale importante" per i negozi tradizionali, che hanno bisogno non solo di ristori ma di "atti politici", sottolinea il segretario generale Bussoni, facendo notare che l'incertezza di questa situazione porterà quest'anno molti ad anticipare gli acquisti natalizi, motivo che rende questo Black Friday "un'occasione ghiottissima" per i negozianti.

Anche il Codacons ha chiesto di spostare il "venerdì nero" italiano all'8 dicembre e propone un "black Christmas" fino a fine mese con saldi anticipati e forti sconti per consentire ai negozi tradizionali di "concorrere ad armi pari con Amazon e gli altri giganti dell'e-commerce". "Deve essere garantita la vendita a tutti gli esercenti", sottolinea anche la Federazione autonoma delle piccole imprese (Fapi).

Meno entusiaste le associazioni aderenti a Confcommercio. Più che parlare di Black Friday da spostare, quello che serve è "l'applicazione ai colossi del web di una web tax effettivamente proporzionale ai ricavi ottenuti nel nostro Paese", afferma il segretario generale dei Federmoda, Massimo Torti, che sposta l'attenzione sui "problemi che hanno i piccoli negozi a vivere su un mercato con difficoltà estreme", con i commercianti di moda che comprano 8 mesi prima e ora rischiano di trovarsi, nel miglior periodo degli acquisti, a "far fronte a vendite minimizzate da questo grande evento". Disinteressati al rinvio anche le catene e i gruppi di elettronica riuniti in Aires: "E' più importante per noi avere norme per competere ad armi pari".

(Unioneonline/D)
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