Primo weekend di saldi in Sardegna, ma l'atteso calo dei prezzi non porterà i soliti benefici ai negozianti.

Alle stime negative nazionali di Confcommercio, secondo cui in Italia una famiglia spenderà in media 135 euro, 58 euro a testa, si aggiungono dati ancora più deprimenti nell'Isola.

In Sardegna ogni famiglia spenderà ancora di meno, in media 117 euro, 39 euro a testa. Si prediligerà l'acquisto di abbigliamento e calzature, cercando offerte per il back to school sull'invenduto dalla primavera causa lockdown.

Anche la questione della data dei saldi ha generato polemiche e problemi: mentre Confcommercio Federdistribuzione e le Associazioni dei Consumatori erano d'accordo per la data dell'1 agosto cancellando però il divieto di vendite promozionali nei 40 giorni precedenti, Confesercenti e i Centri commerciali naturali invece erano per lasciare il quadro come proposto dalla Regione.

"Una vittoria di Pirro - afferma Nando Faedda, presidente Confcommercio Sardegna -. Gli stessi Ccn dopo pochi giorni si sono resi conto che senza fare promozioni o saldi era difficile fare uno scontrino. Ormai però era tardi; è stato quindi confermato il quadro divieti di vendita promozionale per 40 giorni e saldi al 1 agosto. Confidiamo che la dura lezione che ora le imprese hanno sulla pelle induca tutto il comparto unitamente alla Regione ad una riflessione profonda che faciliti la revisione del sistema delle promozioni e dei saldi, ormai desueto", aggiunge.

"Le regole da rispettare non sono cambiate - ricorda il coordinatore regionale Confcommercio Sara Pintus -. Per un corretto acquisto degli articoli in saldo, è bene che chi compra sappia che se l'indicazione del prezzo 'prima' e 'dopo', con la relativa percentuale di sconto applicata, è obbligatoria, non è invece mai obbligatorio il cambio dopo l'acquisto. Il pagamento con carta non può essere rifiutato dal negoziante se nel punto vendita è esposto l'adesivo che attesta la relativa convenzione; non c'è invece alcun obbligo che i prodotti in saldo appartengano alla stagione in corso".

Causa Covid i commercianti registrano cali di fatturato superiori al 40%: "Le misure dello Stato hanno tamponato ma non sono sufficienti - sottolinea Confcommercio - la Regione non ha previsto misure specifiche come invece fatto per altri comparti".

(Unioneonline/D)
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