L'ufficio demanio e patrimonio dell'assessorato degli Enti Locali della Regione Sardegna non rinnova la concessione al parco Matherland sul lungomare di Alghero, ma preferisce indire una gara al rialzo. Vince l'azienda che offre di più, quella che dopo un lungo periodo di lockdown sarà disposta a fare ulteriori sacrifici.

"Alla faccia degli aiuti alle imprese sarde in epoca di Covid e della sospensione delle imposte comunali per gli ambulanti e i giostrai, così come recentemente chiesto anche dall'assessore regionale del Turismo - afferma Antonio Moro, presidente nazionale del Psd'Az - cioè chi offre più soldi alla Regione può piazzare autoscontro e dischi volanti, con buona pace della crisi che ha devastato le imprese sarde e anche della tradizionale presenza, nello spazio davanti al porto, della più grande azienda dello spettacolo viaggiante in Sardegna, Matherland".

La nota società del parco di divertimenti, una delle più grandi di Europa, dovrà rinunciare ad affrontare tutti i passaggi burocratici per l'assegnazione di un'area nella città catalana ed affrontare un percorso ancora più tortuoso, quello della partecipazione di una gara al rialzo vietata dalla legge numero 337/68 che regola l'esercizio dell'attività dello spettacolo viaggiante in Italia. "Una normativa che sostanzialmente proibisce, al fine di scoraggiare il commercio assai poco trasparente delle piazze, le gare al rialzo per l'assegnazione degli spazi - spiega Moro - ma soprattutto, il tutto in barba al buonsenso e anche alla dignità delle persone e del lavoro". Infatti la gara indetta dalla Regione si dovrebbe concludere il 20 luglio, con apertura della prima busta il 23 luglio seguita da dieci giorni di pubblicazione della graduatoria provvisoria. Gli stessi giostrai sottolineano che poi ci vorrà almeno una settimana per piazzare le giostre e fare i collaudi delle strutture, "così la stagione estiva è già finita e con essa è terminata anche la possibilità per le giostre di incassare qualche euro dopo i mesi di clausura durante i quali abbiamo dovuto rinunciare a svolgere l'attivita".
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