Poche settimane fa era stato lanciato dagli agricoltori l'allarme per la presenza delle cornacchie nei campi, ora è la volta dei fenicotteri.

Molti agricoltori sono costretti a presidiare costantemente le risaie, anche la notte, per cercare di salvare le semine dei riso.

Attualmente l'unico rimedio all'assalto dei fenicotteri sono i cannoncini, contestati però dai residenti nella periferia di Oristano e dei centri vicini.

Ma arriva una proposta da Confagricoltura Oristano, che "auspica, come peraltro chiesto anche lo scorso anno - dice il presidente provinciale Paolo Mele - che la Regione, agricoltori ed esperti si confrontino per trovare metodi che prima di tutto misurino la crescita delle colonie avvenuta in questi ultimi anni, un fatto in sè positivo, trattandosi di una specie protetta ormai adottata dalle località costiere sarde, e discutano la possibilità di sperimentare per i fenicotteri un metodo di alimentazione nei loro luoghi di stanziamento".

"L'aumento del numero di individui ha infatti provocato una scarsità di cibo negli stagni, causa questa che li induce a spostarsi nelle risaie". Dunque, Confagricoltura ritiene "che sia sacrosanto tutelare una specie protetta, ma che lo sia altrettanto difendere il lavoro degli imprenditori agricoli. L'agricoltura sarda ha bisogno di proposte concrete e ponderate, non di "dichiarazioni spot" eclatanti".
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