Un parco nazionale con tanto di certificazione del marchio di qualità. L'Asinara a questo non intende rinunciare. Il ministero dell'Ambiente ha selezionato l'isola tra i 25 parchi nazionali e le 27 aree marine protette d'Italia, dove investire per avviare un percorso di certificazione e ottenere l'adesione della Carta Europea del turismo sostenibile nelle zone a tutela ambientale.

Un investimento di 50mila euro per candidarsi e ottenere l'ambito riconoscimento dall'Europarc Italia grazie ad un lavoro di gruppo coordinato da Federparchi per definire gli alti standard di qualità nella gestione ecocompatibile dei flussi turistici.

Una strategia e un piano delle azioni da costruire insieme agli operatori del parco che ogni giorno offrono diversi servizi turistici ai visitatori. Un iter avviato lo scorso anno ed ora la documentazione dopo l'illustrazione agli operatori giovedì 21 novembre sarà inviata all'Europarc che nel prossimo mese di aprile invierà un valutatore. L'esito si conoscerà la prossima estate quando si saprà se anche l'Asinara si potrà fregiare della Carta europea di Federparchi Europarc Italia, aggiungendosi così alle oltre 130 destinazioni sparse in decine di Paesi europei.

Ad illustrare le strategie della Carta Europea il responsabile di Federparchi, Giuseppe Dodaro e il direttore facente funzioni, Vittorio Gazale. "Il riconoscimento viene dato alle aree protette virtuose che si impegnano a migliorare la qualità della proposta turistica sul proprio territorio - afferma Dodaro - implementando la sostenibilità. La prima fase è iniziata nel marzo scorso e terminerà a dicembre con l'invio di un report sul piano di azione strategico per i prossimi cinque anni".

Ma se i punti di forza del piano strategico sono rappresentati dalle bellezze naturalistiche e le vecchie strutture carcerarie, l'integrità dei paesaggi e il centro tartarughe, i punti di maggiore criticità sono la carenza di una efficace comunicazione, i trasporti e i collegamenti con l'isola, in particolare in bassa stagione. I ministeri dell'Ambiente e dei Trasporti in occasione del rinnovo dell'aggiornamento dei disciplinari integrativi al regolamento del parco hanno messo un freno alle autorizzazioni dei mezzi turistici utilizzati sull'isola, in scadenza alla fine di dicembre, in particolare sui 27 fuoristrada e i 9 gommo taxi. "I primi secondo il ministero dell'Ambiente sarebbero troppi, mentre le concessioni sui taxi boat non corrisponderebbero alla normativa vigente", spiega il vicepresidente del parco, Antonio Diana "il problema maggiore restano gli anni di autorizzano, un rinnovo annuale invece di quello quinquennale, secondo il ministero, quindi il nostro compito sarà quello di spingere per ottenere un rinnovo di 3 anni più 2 a condizione che i mezzi vengano adeguati e resi ecosostenibili".

Una situazione che allarma i tanti operatori che investono risorse economiche per garantire i servizi adeguati ad un equilibrio ambientale delicato come quello dell'isola parco.
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