La rivoluzione 4.0 della televisione in Sardegna sarà realtà fra due anni. Dal primo gennaio 2022 nelle case dell'Isola le tv dovranno essere infatti necessariamente compatibili con il nuovo standard del digitale terrestre Dvb-T2.

Un cambio di tecnologia quasi epocale che non a caso vedrà dal prossimo dicembre l'arrivo di appositi incentivi statali per agevolare la sostituzione dei vecchi televisori o l'installazione di appositi sintonizzatori nei dispositivi più datati.

La transizione sarà infatti indolore per gli apparecchi acquistati recentemente, ma più complessa per tutti i più vecchi, che dovranno dotarsi di appositi decoder, simili a quelli che in Sardegna nel 2008 andarono a ruba per adeguarsi alla transizione dalla televisione analogica a quella digitale.

E come allora, anche questa volta il governo metterà in campo appositi incentivi, disponibili dal prossimo dicembre e dell'ammontare di 50 euro per ogni nucleo famigliare.

"Due anni sono più che sufficienti per abituarsi al cambiamento - dice Andrea Pusceddu, responsabile regionale della Federconsumatori -, ma occorre informare maggiormente i cittadini, in gran parte ignari degli obblighi che a breve dovranno rispettare".

APPARECCHI DA CAMBIARE - L'attenzione dei consumatori ora dovrà rivolgersi alle specifiche dei televisori già comprati o da comprare: quelli antecedenti al 2010 senza decoder saranno probabilmente tutti da rottamare perché incompatibili con le nuove frequenze. I modelli in commercio dal 2010 al 2015 potrebbero invece supportare parzialmente la nuova tecnologia non riuscendo a sintonizzarsi su tutti i canali disponibili. Infine quelli acquistati dopo 2015, gli unici già pronti al cambio di frequenze.

LE RISORSE - Il governo ha stanziato 151 milioni di euro da destinare solo alle fasce Isee più basse (fino a 20mila euro). "Risulta evidente che solo il 10-15% degli apparecchi potrà essere adeguato o sostituito utilizzando questi contributi - spiegano dall'associazione Altroconsumo - senza contare che il contributo risulta piuttosto irrisorio e potrà coprire l'acquisto di un decoder, ma non certo quello di un nuovo televisore". Pusceddu concorda, l'auspicio delle associazioni è che il governo riesca a trovare più fondi per ampliare la platea di beneficiari. "Ora occorrerà stare attenti alle offerte stracciate sui televisori - avverte - e assicurarsi che siano compatibili con i nuovi standard digitali per non ritrovarsi con un costoso, ma inutile, elettrodomestico".

Luca Mascia
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