In 28 giorni, di media, in Sardegna vengono saldate le fatture a imprese e professionisti. Un primato che salta agli occhi a livello nazionale, in particolare per quanto riguarda il Comuni di Sassari, che ha impiegato solo 13 giorni per pagare oltre 18 milioni di euro.

Secondo i dati forniti da Confartigianato Sardegna attraverso lo studio "Tempi medi di pagamento dei Comuni al quarto trimestre 2018", nell’ultima parte dell'anno scorso le Amministrazioni locali sarde hanno pagato parcelle per oltre 252milioni di euro; e 291 Comuni su 372 (quelli di cui si può monitorare l’operato), ovvero il 78,2% del totale, hanno regolato tutto entro i termini di legge dei 30 giorni,

72 lo hanno fatto entro i 60, e solo 9 sono andati oltre i 2 mesi.

"Queste sono buone notizie per le imprese e i professionisti – dice Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - anche se dobbiamo ricordarci che solo il 61,9% degli importi viene pagato totalmente entro i 30 giorni: infatti entro questo termine, in media, vengono erogati i 2/3 del debito mentre l’operazione poi si chiude definitivamente entro i 60 giorni con il restante ammontare".

"È necessario impegnarsi - aggiunge - affinché ci sia la chiusura di tutte le partite di pagamento entro i 30 giorni; anzi, è necessario che i pagamenti avvengano con ancora più celerità rispetto a quanto imposto dai termini di legge. Abbiamo tanti esempi virtuosi di Comuni che saldano tutto con largo anticipo: quindi si può fare".

Dall’analisi regionale emerge come paghino entro il limite di legge, mediamente, solo il Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta (25 giorni), Friuli-Venezia Giulia (26 giorni), Sardegna (28 giorni) e Veneto (30 giorni).

All’opposto i maggiori ritardi nei pagamenti si osservano per Calabria con 49 giorni, Umbria con 47 giorni, Molise e Marche, entrambi con 45 giorni, e Sicilia e Campania con 44 giorni.

(Unioneonline/s.s.)
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