"Un porto più che attivo, che ospita dalle cinque a sei navi al giorno, tra merci e passeggeri, e un incremento di accosti delle navi da crociere che in alcuni giorni approdano anche due alla volta".

Il comandante della Capitaneria di Porto, Emilio Del Santo, delinea un bilancio positivo dello scalo turritano che lo scorso anno ha segnato la presenza di circa un milione di passeggeri e un traffico importante di merci commerciali ed industriali tra carbone, gas, petrolio e derivati. Gli asset strategici tra internazionalizzazione, logistica e turismo, se perseguiti, porterebbero un nuovo step di crescita dello scalo che quest'anno prevede 33 accosti totali delle navi da crociera, fra quelli previsti fino a fine anno e quelli non programmati, iniziati già nella scorsa primavera. La giornata di Ferragosto è stata caratterizzata dall'arrivo della Tui Cruises, colosso mondiale del settore che ha portato circa duemila turisti tedeschi in città.

Mentre giovedì 8 sono approdate la Marella Cruises e la Costa Crociere per un totale di 3500 turisti. Numeri che sono stati illustrati dal capitano di fregata Del Santo al comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto Giovanni Pettorino, in visita ai diversi comandi territoriali fra cui la sede di Porto Torres. Un incontro che ha fatto emergere un aspetto critico della riforma sui porti: lo scalo turritano soffre di un certo distacco dall'Autorità di sistema portuale che ha sede a Cagliari.

"C'è una sorta di difficoltà e di lontananza che si avverte da quando c'è stato il passaggio dall'Autorità Portuale all'Autorità di sistema portuale - ha detto Del Santo -. Qui si sente forte il distacco, perché manca una rappresentanza della comunità locale in seno al management della Port Authority e se questo rapporto era possibile con Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres, adesso con Cagliari è molto più dilatato. Il Comune di Porto Torres nel Comitato di gestione portuale non è rappresentato e, quando si parla di questo porto, l'unica rappresentanza sono io che vengo convocato solo due giorni prima, sulla base dell'indicazione data da Cagliari".

Alla radice non ci sarebbe solo un problema di organizzazione. "Se il management è solo a Cagliari qui non c'è potere decisionale".

Per l'ammiraglio Pettorino "i porti, punti strategici di imbarco e sbarco, sono luoghi in cui parte ed arriva l'economia, dunque, in particolare in Sardegna, l'Autorità di sistema portuale che gestisce 8 porti ha la possibilità di mettere a sistema questi scali al servizio della Regione e di tutte le comunità locali e cercare di andare incontro alle esigenze dei territori".

Un aspetto che fa discutere ancora oggi, in virtù delle tante opere incompiute che attendono di partire o di essere completate, dal prolungamento dell'Antemurale di ponente alla resecazione della banchina degli Alti fondali, dal mercato ittico alla darsena pescherecci e fino al nuovo terminal passeggeri, ex tensostruttura Lunardi, i cui lavori risultano ancora una volta bloccati. E dall'Autorità di sistema portuale, committente della struttura, non c'è stata alcuna risposta in merito al blocco momentaneo dei lavori.
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