Dopo l'approvazione - il 29 maggio - di un ordine del giorno del Consiglio Regionale (primo firmatario Desiré Manca del Movimento 5 Stelle ), che impegnava Giunta e governatore," senza indugio ", ad occuparsi della vertenza ex Secur Spa con tutti i soggetti coinvolti nel Sassarese, anche il presidente dello stesso consiglio Michele Pais interviene sulla vicenda.

E lo fa con una nota, dove invita i presidenti della Seconda e Sesta Commissione (Alfonso Marras e Domenico Gallus ) ad "un'immediata riunione congiunta" per un approfondimento della situazione, prevedendo l'audizione di tutti i soggetti interessati e dell'assessore competente in materia ".

È l'ennesimo atto, si spera concreto, di una saga che vede come protagonisti involontari gli ex lavoratori (ora una quarantina) della Secur Spa, estromessi quasi un anno fa - gli unici in Sardegna - dall'appalto regionale di guardiania degli ospedali della provincia di Sassari.

Dal 6 dicembre 2018 i lavoratori hanno intrapreso una clamorosa protesta, accampandosi in Piazza d'Italia, il salotto di Sassari.

L'azione ha avuto un notevole clamore mediatico; tuttavia a distanza di sei mesi e con gli ex dipendenti Secur ancora alloggiati in tenda, praticamente nulla si è mosso nella vertenza.

"Solo passerelle politiche e promesse", purtroppo senza alcun seguito.

La soluzione attualmente appare sempre la stessa: impiegare maggiori risorse, estendere l'appalto e far riassorbire gli ex dipendenti Secur da chi ha vinto l'appalto stesso, un'associazione d'imprese guidata dalla Coop. Service di Reggio Emilia.

Ma oggi c'è una novità, come confermano lavoratori ed esponenti sindacali.

A breve, infatti, l'ATS (Azienda Tutela Salute) aprirà le buste dell'appalto antincendio, che prevederebbe un raddoppio di personale.

E secondo fonti sindacali proprio la cessione del servizio antincendio sarebbe stata la scusa della nuova società per escludere una parte gli ex Secur dal lavoro.

In questo scenario, arriva la nuova iniziativa del consiglio regionale, con gli ex dipendenti Secur, "ormai allo stremo stremo delle forze", che continuano a sperare e che non possono più aspettare.
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