Sono tornati ad essere 10 gli stipendi arretrati attesi dai dipendenti Aias che hanno percepito l'ultima quota di pagamento il 21 febbraio come saldo di uno degli arretrati.

L'azienda ha diramato un comunicato con cui avverte che "metterà oggi in pagamento una mensilità per i consulenti ed entro venerdì una quota di stipendio per i dipendenti". Ma per i sindacati, che parlano di "disastro", la situazione è ormai divenuta da tempo irrimediabile.

Le segreterie generali di Cigl, Cisl e Uil Funzione Pubblica chiamano a raccolta i dipendenti per un'assemblea prevista l'8 marzo nella sede della Cisl a Cagliari. All'ordine del giorno "la situazione della vertenza Aias e iniziative sindacali": queste ultime, secondo indiscrezioni, dovrebbero portare ad indire più giornate di sciopero.

La sede centrale dell'Aias di Cagliari (foto Simone Farris)
La sede centrale dell'Aias di Cagliari (foto Simone Farris)
La sede centrale dell'Aias di Cagliari (foto Simone Farris)

L'Unione Sindacale di Base con il coordinatore Salvatore Drago parla invece della "volontà di tenere in piedi l'Aias da parte della nuova Amministrazione Regionale come di un'inutile accanimento terapeutico", attaccando "azienda e politici di turno che in questi giorni chiedono di essere ricevuti in Prefettura puntando a firmare un nuovo accordo che sarà disatteso da Aias come il precedente". Annunciando poi che "continua l'esodo dei dipendenti che si licenziano dalle strutture di Decimo e Domusnovas" Drago si rivolge alle Istituzioni chiedendo "che si facciano rispettare norme e contratti" e che "il denaro pubblico di noi contribuenti venga speso per pagare le mensilità arretrate attraverso un piano di rientro nel più breve tempo possibile".

Nella nota del coordinatore regionale Usb anche una difesa assoluta del progetto "Sas Domus" (la società pubblico - privata nata per prendersi carico di pazienti e personale dell'Aias) visto come "unica ancora di salvezza" nella difficilissima situazione attuale.
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