L'obiettivo era quello di arrivare al vertice del 21 febbraio a Roma con una proposta alternativa all'accordo proposto nei giorni scorsi dal tavolo ministeriale promosso dalla politica e dagli industriali che fissava il prezzo del latte a 72 centesimi.

All'unanimità è stato approvato un documento di 12 punti che fissa immediatamente il prezzo del latte a 80 centesimi per arrivare, con una serie di griglie e di garanzie ad un 1 euro alla fine della stagione.

È questo il risultato dell'assemblea di Tramatza dove si sono riuniti circa mille pastori provenienti da tutta la Sardegna.

Nessuna bandiera o sigla sindacale è comparsa nel corso dell'incontro dove sono state illustrate punto per punto le proposte studiate dai tecnici con l'obiettivo di tutelare le 12mila aziende isolane ed evitare il loro tracollo economico.

AZZERAMENTO DEL CONSORZIO - Uno dei punti discussi che ha trovato l'unanimità è quello della richiesta di dimissioni volontarie ed irrevocabili di tutti i membri del consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela del Fiore Sardo Dop, da depositare in Prefettura contestualmente alla firma dell'accordo. Gianuario Falchi di Bultei, che ha presieduto l'assemblea di Tramatza, ha messo in evidenza come la bozza di discussione "non equivale a una resa, ma il punto di partenza che ha trovato la condivisione di tecnici esperti che hanno affiancato gli allevatori determinante per arrivare con una proposta concreta al tavolo del Ministero".

Un migliaio gli allevatori in assemblea (L'Unione Sarda - Sanna)
Un migliaio gli allevatori in assemblea (L'Unione Sarda - Sanna)
Un migliaio gli allevatori in assemblea (L'Unione Sarda - Sanna)

I PUNTI SALIENTI - Di seguito i punti salienti dell'accordo.

- Attivare nel tempo tutte le procedure capaci di portare il prezzo del latte ovino ad 1 euro + iva al fine di coprire i costi di produzione.

- Trasparenza nei dati di produzione delle diverse tipologie di formaggio che vengono utilizzati per la determinazione del prezzo minimo del latte.

- Creare un sistema di livello produttivo da assegnare ad ogni azienda agricola produttrice di latte ovino, per la produzione delle Dop.

- Definizione di una griglia di retribuzione minima del latte in correlazione alla quotazione mercantile dei prodotti lattiero caseari in generale e di tutte le DOP in particolare, sulla base delle quotazioni della camera commercio (Milano o Cagliari, o CLAL).

- Distribuzione più equa dei profitti all'interno della filiera dei prodotti lattiero caseari, facendo firmare al soggetto venditore (industriali della trasformazione) all'atto della vendita del formaggio, clausole nelle quali venga dichiarato che il livello di remunerazione della materia prima utilizzata e tale da coprire i costi di produzione.

- Nomina di un prefetto con compiti di analisi, sorveglianza e monitoraggio delle attività di filiera. Riforma strutturale di tutto il sistema lattiero caseario Sardo compreso gli statuti delle DOP, al fine di consentire ai partecipanti della filiera la giusta remunerazione dei loro prodotti e la trasparenza dei dati.

- Riforma degli statuti delle cooperative di trasformazione con lo scopo di rispettare lo spirito cooperativistico e permettere che la gestione venga espletata nel tempo da più persone.

- Specificare in etichetta la provenienza e la percentuale delle diverse tipologie di latte utilizzato per la produzione dei formaggi misti.

Elia Sanna

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