Da oltre 40 anni è uno dei volti televisivi più amati e seguiti dai telespettatori italiani.

Giornalista, conduttore televisivo, divulgatore scientifico, Alessandro Cecchi Paone nei mesi della pandemia è stato uno dei più presenti opinionisti nelle varie trasmissioni dedicate all'emergenza sanitaria.

Un'intelligenza sempre al servizio della scienza e mai di parte, eloquio chiaro e comprensibile a tutti: sono alcuni degli ingredienti del suo successo che dura dagli anni '80.

Tra le sue attività principali c'è anche l'insegnamento a cui dedica moltissime giornate viaggiando dal Nord al Sud dello Stivale per tenere appassionate lezioni.

Oggi è docente di "Teoria e tecnica del documentario turistico" all'Università degli Studi di Milano-Bicocca e per l'Università Telematica Internazionale UniNettuno.

Insegna "Scrittura per la produzione documentaristica" alla facoltà di Scienze della formazione dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e "Documentazione scientifica" all'Università degli Studi dell'Insubria di Como.

Infine è professore e testimonial dell'Università di Cassino e del Lazio Meridionale.

In questi giorni è in Sardegna, ieri a Calasetta e domani a Gonnesa nel complesso nuragico di Seruci alle ore 21.30, per un tour letterario nel corso del quale parlerà di uno dei suoi più importanti lavori, "Dieci vite per la scienza" edito da Rubettino.

Cosa può raccontare ai lettori di questo suo impegnativo volume?

"E' una piccola enciclopedia dei più importanti e famosi scienziati italiani. Un modo per documentare, non solo con le loro parole, ma anche con i video visto che sono contenuti i dvd delle interviste, il volto, la voce, il modo di essere e di fare dei grandi ricercatori italiani. Il concetto alla base dell'idea editoriale era di non far morire e cercare di ricordare a futura memoria il pensiero di straordinarie menti come Edoardo Boncinelli, Enzo Boschi, Sergio Carrà, Giulio Giorello, Marino Golinelli, Margherita Hack, Danilo Mainardi, Piergiorgio Odifreddi, Luigi Luca Cavalli Sforza e Umberto Veronesi".

Un ricordo particolare fra questi dieci giganti?

"Intanto devo dire che l'Italia è ancora terribilmente indietro sulla parità, e anche in questo caso il Paese è rappresentato da nove uomini e una donna. Purtroppo Rita Levi Montalcini, durante la lavorazione del libro, era appena scomparsa alla veneranda età di 102 anni. L'unica grande donna posizionata tra gli uomini è Margherita Hack, venuta a mancare da poco tempo, e quindi a lei vorrei dedicare un pensiero, per il suo modo di essere così poco attento alla sua immagine stereotipata, con quelle sue mani rovinate dall'artrite reumatoide e la sua apparenza che mi faceva pensare ad una sorta di Maga Magò dei nostri giorni. Quando la invitavo a parlare con gli studenti veniva accolta da un boato di entusiasmo quasi fosse una rockstar. Come dimenticare quei momenti così intensi in cui i giovani, tutti desiderosi di apprendere e capire i misteri che questa scienziata eccezionale sapeva spiegare anche ai bambini, la ascoltavano estasiati e rapiti dal carisma di una mente sublime.

Chi ha scelto la copertina?

"L'abbiamo scelta con gli amici di Rubettino, uno dei miei editori, con cui c'è una particolare sintonia. Volevamo far capire come il futuro dell'uomo sia affidato a scienza e tecnologia anche attraverso l'uso di quei disegni dove sono rappresentate anche le ruote dentate simbolo della Macchina del Tempo, il mio programma più amato dal pubblico e ancora oggi presentissimo nell'immaginario collettivo".

Progetti futuri?

"E' in uscita Covid Segreto, un libro scritto a quattro mani con Pierpaolo Sileri, viceministro della Sanità ma principalmente un grande medico, professore associato di chirurgia generale all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, con il quale abbiamo scoperto di condividere lo stesso approccio, lui come scienziato ed io come divulgatore.

Ci siamo trovati in molte trasmissioni durante il periodo del lockdown e grazie all'incoraggiamento delle Edizioni de Il Fatto Quotidiano è nata l'idea di spiegare al pubblico con un istant book, sulla base di presupposti scientifici validati ma con un linguaggio semplice e accessibile a tutti, l'evolversi della pandemia, scatenata da un virus pressoché sconosciuto alla medicina, dai primi momenti fino alla fase della riapertura".

I contagi stanno di nuovo aumentando, anche in Sardegna. Cosa pensa di questa ripresa del virus?

"Devo dire che ho apprezzato le azioni poste in essere dal presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, uomo che stimo molto: i risultati in Sardegna sono stati eccellenti visto il bassissimo tasso di contagio. Credo, però, che la risalita del Covid-19 potrà essere sconfitta solo se l'Organizzazione Mondiale della Sanità, insieme alla comunità scientifica, riuscirà a trovare un metodo per il tracciamento dei casi in tempo reale al fine di individuare i focolai e isolarli tempestivamente impedendo il diffondersi della malattia. E' l'unica strada, assieme al vaccino e ad una cura che possa evitare i ricoveri in terapia intensiva, che ci farà vincere definitivamente questa battaglia difficilissima".

L. P.
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