Per i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale e della sezione chimica dei Ris, ma anche per gli esperti dell'archivio Maria Lai, non ci sono dubbi: quei 27 quadri sequestrati nell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Giangiacomo Pilia sono contraffatti e falsamente attribuiti all'artista di Ulassai, morta nel 2013 all'età di 93 anni. Probabilmente dietro la realizzazione dei quadri potrebbe esserci la stessa mano. Di chi sia non si sa.

Per ora sono due gli indagati per contraffazione di opere d'arte: il collezionista e storico d'arte, Dante Crobu, 57 anni, e Luigi Puddu, 40 anni di Sassari. Il primo era in possesso nella sua galleria di ben 23 opere d'arte falsamente attribuite, secondo le accuse, a Maria Lai. Puddu avrebbe venduto ad alcuni clienti quattro quadri contraffatti, come sostengono gli inquirenti, riconducibili sempre all'artista ogliastrina. Una vicenda giudiziaria aperta con un primo sequestro, un dissequestro e un ulteriore sequestro. La battaglia in Tribunale si annuncia particolarmente combattuta.

«Le indagini sono iniziate grazie agli accertamenti amministrativi svolti in una galleria d'arte, in un caso, e alla vendita di un quadro, nel secondo», spiega il comandante dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale.

Le verifiche effettuate su dieci quadri, in collaborazione con un'esperta dell'Archivio Maria Lai, ha portato a un primo sequestro delle opere d'arte. Successivamente ne è stato disposto un altro su altri tredici quadri ritrovati sempre nello spazio espositivo. Il ricorso, presentato al Tribunale per il riesame, ha dato ragione al collezionista Crobu. Ma a fine 2019 c'è stato un nuovo sequestro, disposto dal pm, con la richiesta di ulteriori accertamenti scientifici affidati ai Ris.

Esami, come spiega Marco Palanca, comandante della sezione chimica dei Ris di Cagliari, conclusi alcuni mesi fa e che hanno confermato la tesi della contraffazione.

«Abbiamo effettuato delle analisi sui materiali e sulla tecnica di cucitura utilizzati da Maria Lai. Sono emerse diversità tra le opere autentiche e quelle sequestrate. Anche sulle bozze, sulla modalità di incollatura delle cornici e sulla firma, grazie agli studi sull'artista in collaborazione con l'Archivio Maria Lai, hanno fatto emergere delle difformità importanti». Per l'accusa è chiaro: i 23 quadri sono falsamente attribuiti all'artista ogliastrina.

Stessa tesi per i quattro quadri sequestrati a Puddu. E alcuni quadri, secondo l'accusa, potevano raggiungere una valutazione anche di 60 mila euro. Le indagini vanno avanti. Anche perché per i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, dietro le opere d'arte ritenute false ci sarebbe sempre la stessa mano. Di chi sia per ora resta un mistero.

Matteo Vercelli

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