Non solo Giganti di Mont'e Prama, modelli di nuraghi e la famosa sala dedicata al relitto di Mal di Ventre.

Il museo civico "Giovanni Marongiu" di Cabras aumenta la sua offerta. Da domani tutti gli utenti che visiteranno l'esposizione dedicata ai siti archeologici ritrovati nella Penisola del Sinis potranno vivere una nuova esperienza.

Un viaggio a bordo di in una nave di 2500 anni fa alla scoperta dell'antica città di Tharros. Basterà indossare degli occhiali "speciali".

Si parte dal museo per trovarsi immediatamente lungo la costa del Sinis, a poca distanza dalle tombe. E nel frattempo, mentre l'imbarcazione prosegue la sua rotta si imparano tante cose: come avvenivano le manovre quando non esisteva la tecnologia, i culti che venivano praticati sopra le imbarcazioni e quali merci venivano trasportate.

Di reale però non c'è nulla. Perché tutto avviene in maniera virtuale. Il progetto - che si chiama "3D Archeovision - Tharros" - è stato finanziato della Regione nell'ambito di un bando Culture Lab, di cui è beneficiaria la cooperativa "Penisola de Sinis", impegnata da oltre 30 anni nella gestione dei siti archeologici del territorio comunale.

Il lavoro nasce dalla collaborazione tra la Cooperativa "Penisola del Sinis" e tre aziende sarde: Sjm Tech, Inventinva di Giampaolo Bruno e Paola Porcu Consulting. La consulenza scientifica è stata invece affidata ad archeologi specialisti del mondo punico e di archeologia navale: Anna Chiara Fariselli dell'Università di Bologna e Stefano Medas dell'Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale di Venezia.

Sara Pinna
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