Torna a Cagliari "ContaminationLab", percorso di eccellenza promosso dall'Ateneo del capoluogo e destinato a creare cultura d'impresa nell'Isola.

L'iniziativa, che giunge quest'anno alla settima edizione, si concretizza in un viaggio gratuito di sei mesi rivolto a studenti e laureati e destinato a supportare la trasformazione di una passione o un'idea vincente che sta alla base di una start up, appunto, in una professione.

Le candidature sono aperte sino a martedì 5 novembre (venerdì 8 solo per gli studenti dell'Ateneo) compilando il modulo d'iscrizione presente online sul sito del C-lab.

IL PERCORSO - Il percorso formativo parte a dicembre e si chiude a giugno 2020. Sarà riservato a 120 iscritti provenienti da tutti gli ambiti disciplinari dell’Università di Cagliari e a dieci partecipanti provenienti da atenei italiani ed europei, per i quali sono previste dieci borse di studio da quattromila euro ciascuna per potersi trasferire a Cagliari e frequentare.

Il CLab 2019/20 ruota attorno ai "sette vizi capitali": la campagna promozionale della nuova edizione ha un tema che gioca sull'assonanza numerica. Sette sono i vizi, sette sono le edizioni raggiunte dal Contamination Lab dell'Università di Cagliari. "Un circolo vizioso", il motto scelto dagli organizzatori, che rappresenta un concetto di rottura, quasi provocatorio.

Ai vizi capitali non si attribuisce più un'accezione negativa: superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira e accidia sono al contrario, secondo i promotori dell'iniziativa, interpretati come molla per la creazione di impresa, elementi che muovono al raggiungimento dell'obiettivo che ogni idea di impresa innovativa si prefigge.

"Sono sfidanti le richieste lanciate dal mondo del mercato. E per questo le risposte devono essere risposte complesse", spiega Maria Chiara Di Guardo, prorettore all'Innovazione . "Il CLabUniCa - aggiunge - è un circolo vizioso perché per raggiungere un obiettivo imprenditoriale di successo sono necessari tanti passi intermedi. Il risultato finale può essere di successo, ma chi fa impresa non è immune dall'errore. Prova emozioni, paure, è soggetto ad errori, sbagli e ripensamenti".

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata