Un'esposizione d'eccezione con l'occasione della XXXIII edizione del Festival internazionale "Isole che Parlano".

"Sardegna e altri continenti (1967-1977)" è il titolo della rassegna in programma a Palau dal 5 al 30 settembre, un omaggio alla fotografia di Fausto Giaccone.

Circa 70 le immagini in bianco e nero in esposizione, realizzate fra l'Isola, il resto d'Italia e l'estero, con stampe, da negativo e digitali, di varie dimensioni.

Oltre a presentare alcuni scatti inediti, la mostra si articola in un percorso originale che espone i lavori più importanti dei primi dieci anni di attività dell'autore, gli anni della passione più fervida, di un fotogiornalismo "militante" e strettamente legato alla cronaca dell'inquietudine di quel periodo.

Due, come evoca lo stesso titolo, i differenti nuclei tematici su cui si sviluppa la rassegna, arricchita anche da un altro corpus di 9 opere tratte da "Macondo, il mondo di Gabriel García Márquez" e realizzate nel 2010.

Sardegna, 1968, comizio del presidente della regione (foto @faustogiaccone)
Sardegna, 1968, comizio del presidente della regione (foto @faustogiaccone)
Sardegna, 1968, comizio del presidente della regione (foto @faustogiaccone)

Nei lavori realizzati in Sardegna in quattro distinti viaggi, tra il '68 e il '76, Giaccone documenta aspetti specifici dell'Isola, movimenti storici "locali" che si legano però, inequivocabilmente, a quanto in quel decennio accade in tutto il mondo occidentale.

Nella selezione presentata a Palau emerge nettamente l'immagine di un'isola in transizione, in cui usi e costumi tradizionali, ancora molto presenti, si intrecciano con gli elementi di forte cambiamento propri di quell'epoca.

Le immagini raccontano di tensioni e disagio sociale, di forte impegno politico, di proteste legate alla specificità sarda (il '68 in Barbagia, a Orgosolo, Orune, Bono e Nuoro), dell'"autunno rosso dei pastori".

Fausto Giaccone è nato a San Vincenzo, in Toscana, nel 1943. È cresciuto e si è formato a Palermo. Nel 1965 si trasferisce a Roma dove si laurea in architettura. L'anno 1968, con l'inizio del movimento degli studenti, segna la sua scelta di dedicarsi integralmente alla fotografia. Da allora è stato un fotografo "free lance" interessato soprattutto ai reportage sociali. Le sue prime collaborazioni sono con giornali e riviste politiche romane come "L'Astrolabio", "Vie Nuove", "Noi Donne".

(Unioneonline/v.l.)
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