Il fascino della regata dei fassoni è rimasto intatto anche quest'anno.

La tradizionale manifestazione, con le gare sulle tipiche imbarcazioni realizzate con fasci di erba palustre legati insieme, anche questa sera ha richiamato tantissimi spettatori a Santa Giusta.

Oggi la quarantesima edizione, la prima in cui a fare tifo a bordo stagno manca Ireneo Ledda, l'ex presidente della Pro loco scomparso alcuni mesi fa.

"Aveva ideato la regata con l’obiettivo di rispolverare la tradizione dei pescatori che utilizzavano i fassoni per andare a lavorare. Questa regata è dedicata a Ireneo", ha commentato il sindaco Antonello Figus.

Poi la gara entra nel vivo con gli undici partecipanti che mettono in acqua le imbarcazioni e si parte con la regata dei fassoni a remi: gli undici fassoneris in gara stanno seduti al centro dell'imbarcazione e, spingendola con i remi, si spostano su un percorso di circa 600 metri.

Pochi minuti e il primo a tagliare il traguardo è Antonio Putzu, che bissa il successo dell'anno scorso.

Dopo di lui ecco il giovane Davide Pili e poi il veterano Alfredo Cadoni.

Il tempo di rifiatare e si parte con la competizione classica e più attesa: "i fassoni a cantoni".

In questa gara i concorrenti stanno in piedi (ma ci si può anche inginocchiare) sulla barca che viene spostata grazie a una pertica che funge da remo ma anche da timone perché viene utilizzata per dare la giusta direzione.

Anche in questa sfida Antonio Putzu è quasi senza rivali. Vince pure la seconda regata, seguito da Marco Pili (altro esperto fassoneris e papà di Davide, arrivato secondo nella gara precedente) e da Alfredo Cadoni. Qualcuno degli 11 perde l'equilibrio e si ritira, ma è festa grande per tutti. Alla fine applausi, il tradizionale tuffo nell'acqua dello stagno e poi le premiazioni.
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